Rivista Critica del Socialismo - fasc 9 - set. 1899
.Ml;'/l$Tl{J JX /~'l'AT O D'ACCUSA SOTTO Il. 1!O111.IONI~ 84J nttO un memori!tle in risposta al messaggio del re, che trovo così riassunto nel\' 4! Elenco dei decreti emess.i dal Parlamento na.zionale dal ;j ottobre al 2'2 decembre 1820 •· redatto dai :,:;egretarii del Par– lamento . Ferdina ndo De Luca e Luigi Oragonelt i: Il Pa.rlamento dichiara 1° di no,i itur facoltà di aderire (t tutto ciòclte il Real foglio spedito con mess,,flgio de' i decem&re contenga di conl'i'arlo, ·" ghli·amenti commli al patto sociale e/testa{Jilisce la costituzio1ie; Z:, che 11011 lui facoltà di aderire a.\lrt par tenza. di f.:.. ALse non in t1nanto sia di rella a. soRtenere la, costit uzione di Spagna conrn – neme nte gi urata. Il re propose allora ai ministri di ripresentat'5,i alla Camera per dare f<pìegazio11iYalevoli a ricondurr e la calma. ma quc.<;te, come narnt nn o dei minL'itri stessi,«p uisq11'ils 11'~waientpl 11s auc,.m ~::{i~~~{t 11 ~1;ln~~11i~ar,~·]~Jgr~!:~r'ni'1~\ed~~SS~os~:::~~~.;I;) !~ ~~a:f °re 1 1!l~ costretto a(! accettare le dimi ~i'iioni ed <t rirnlgersi al parlam ento con un nUO\'O me~~aggio, i11cui si (W)\eva che le sne parole fossero ::;tate male interpetrate, che egli prc.:,<>-ando la Came ra di non mo– dificare la costit ur.ione ver tntto il tempo che si Mrebbe trattenuto ,ti cong rei'i~O. nou inte nde,·a affallo di sospe11dere la costìt 11zione, ma di C\"it;\re una guerrn da, parte delle potenze della Sanhl, Al– leanza, e che nnnunciando la i-na parten za intendeva. doma11darn e la facoltà al parlamento i11virtL1dell'arl.172 'del\a. costituzione' }. :--'intavolò cm:ì nna di~eusi-iOne direttamente tra il Monar ca, che a\·eva fretta di partire per non trornrsi tra le mani dei suddit i il giorno in cui gl i eserciti amici i-i sarebbero mo!':si per rido– nargli complet.1 potestà abole11do la costituzio ne, cd il Parlam ento. che credendo il re in bno11a fede. cioè \·eramente desideroso di C\·itare u1rn g uerr a. riteneva alla sna volttt che <tsalva g-mtrd are la, CosLituzioric si pote;-;sc dare al t'e un mandalo ca.teg-orico pe r trattare con !a ~anlt~ Allea 11za. Xon pos~iamo qui, per rng·ione dell o spaz io, che occupe i:ebbe , riprodnrr c tutto questo cartcgg-io tra Parl amen lo e monarca, che ci insegna come i borb oni sen– tisRero il dm·ere di salrngna rdar c almeno le apparenze nel rompere rede al gi uramento. e come il Par\;11ne11to:-i la~ciasse abbindolare d,1\la. proteRte del monrtrca di dover saln \r e la patria, poichè ht conc!u~ione di tutta q11elh1di~cu~sione fn, che si lasciarono fuggi r ili mano il 1·e col loro penne ~~o; come Ri rile\'a dnl decr eto par– \amen blre del 12 decembre, che tog·Jiarno ria ssun to del\' elenco citato: 1. 0 Ni acco rda al re la facoltà chiesta in \·irt ì, dall'articolo 172 della , costilur.ione; 20 si diehiam reggente, nel\' assenza del re, S. .-\. R. il Duca di Calabr ia; 30 che l'atto stesso rlella partenza di ~- ~I. deve nlic re ade!':ione al preRente decreto ed alle idee contenute ncg·li indirizzi degli 8 e 12 decembre. lJuello c·he avvenne è noto. Il re, app ena <tL,iybac. fece sa.– pere con um:t lette ra al figlio Heg·gente che le potenze erano ri- 1 ) Carr1H1<.-o:-a Op. Citata . ' P. Colletta. Opere inedite e r;ffe Voi. l."
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