Rivista Critica del Socialismo - fasc 9 - set. 1899
L '!GJE:S:F. l'r..:BBL!CA E IL :-:OCJALJR,',!O 833 a fore UROdi quello steR:-;O sule pw;;torizio che, per eRserc impuro, tlovrebbe servhe cscluRirnrnente per glt animali. TI pane è la. base dell'alimentazione e per molti costìtulsce auzi l' esclusiYo alim ento. E in Italia il g-rano pug-a un dazio d'elltrata altissimo: L. 1,30 al quintale. Tra le nazioni d'Europa, l'Jtalia è quella che, dopo la ~p ,1g-nn.hu i dazi sul grano più elen1ti . La soht Francia le sta vicino COll L 7 al qninhllc; gli altri shti oscilln no fra, le tre e le qnatt!'o lir~: l'l11ghiltern1 e H Belgio 110n hanno dnzi ~ni gruni. R per rincanre il pai:ie non c'è solo il d;izio go\·ernat1\·o di entrata: e' è anche il dazio comunal e! 1ll compen:-.o, se p<J– ghiamo caro di che vivere, paghiamo a buon mercato di che attossicarci o di che far lusso, pcrchè i generi più nocivi souo i meno ta ssat i. lntere ssantis:-:imo è il confronto della qnotn per abitante dei prone nti delle imposte tra l'Inghilterrn e l'Jtalin: Tabacco. acqu1t1 iie Birra, vino Zucchero.caffè. thè Farina, ,mie. olio [nàhiltcrra 17.19 5.63 2.78 0.41 ltalin 4.37 1,98 2.20 6.10 Gli esempi si potrebbero molti plicare. ma. è meglio formarsi. In complesso è indispensabile la riduzione del prczw del :-aie. l'abolizione di ogn i dazio, .di og-11i imposta sul gn.1110 e sugli altri generi di prima necessità. E se il danno finanziario che ne verrebbe allo stato sembrasse troppo grande, si elevino le ta:-:sc sui t<.1bacchi, sugli alcoli, sui Yini e sarebbe tanto di g·uadagno per le finanze dello Btato e per la salut e dei cittadini . .Ma que:-.tc riform e 11011 possono che ~egnarc uno stadio di passaggio. A poco a poco si donà venire ad un ordinamento sociale nel quale a nessuna, minoranza sia dato di Rfrnttare il lavoro di una rnag·g·ioranza immen,sa: un ordi11ame11tonel quale ogni valido e sano nbbia obbligo al laYoro: nel quale ognuno abbia diritto alla vitn e tp1indi, prinw di ogni altra cosa, all,1 n,gione minima alimentare; e al disopra del minimo necessario la ragione alimeutnre sia proporzionata ai Yar·i gradi di lavoro. ~on sono questi, desideri che scat uri scono da, un utopi stico sentim entalismo, ma souo i postulati logici che scat nris cono dalle legg·i incrollabili della, fiRiolog-ia e dell'igieue. Sessuno può disconosce re la grande importanza ,delle abita– zioni come fatto re sociale igienico. Yolgarmcnte si dice che la, buona casa casa costituisce l'elemento e~sellZiale del benessere cd è Yero; mentre la, casa oscura, umida, fredda del povero è il fomite di tntte le infezioni. Cc lo proYano le statist iche le quali dimostrano qnnnto nelle ~·~ri~~:a~~;~~i sà!j n;rc~f~\~ 1 ~! l~~)1Tg~{\'~ 1 :\/~ :it1 1 ~~;}i;:;:1r~r:~t \i.ic~ l,l è già discesa al minimo desiderabile, il 10 %, mentre nei quartieri poveri è del 43. E le nnoYe costrnzioni, fatte per pnrn spec ulazione 5.'l
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