Rivista Critica del Socialismo - fasc 9 - set. 1899
818 lll\"J!'-TA ('l!ITIC'A llEL ~<ICIAl.l:<~10 ;donale non :-:i capis:ce. per la contr addizi o11cche non cons:cntc di \·olere la libcrlà politica senza la gi ustizia :-ocialc ed economica .. (Jmtndo non si n10\ qnp:,:;tabisogna e..:.:-cr logici e nega re an che qnell'allru: o si è costrett i a violarla. dopo iwerla promes..:.n. Gli stes:!-i repubblicani s:canda ssero al potere. non potrebbe ro essere liberali che a patto di allua.re riform e cconomichc e sociali. E cosi i radicnli. Ora i partiti :-;i misurn no dal grado di riforme sociali che propugnano. Perciò ht questione della :-;ini::;tracostit nzionalc si ridnce a quest'altra: sorgerà in Italia - e bcnintm,o . dal paese, ;';r7at~,!>t~r\ 1 f~~:~ 1tg1~0 cia'itcSa~~~~o~~[fi!~e:;e llbérale. clic voglb t t quello che stiamo 11 ,·edere. S. :\l1rnu~o V. - Cooperazione e Anarchia Christian Cornclis:-cn. 11110 dei piì1 noti a11archici ola11dcs-i 1 ha pubblicato 11el\'Jf11mrmitfi Nrwre{le uno studio critico: 811la Coope- 1y1:.io,ie, che egli anebbc dovuto i11titohne: Co,dm la coope,·a:io11e. Al principi o del suo la\·oro l' au tore con;-;tata con una certa amarezza l'i mportanza che nt a.cquishtudo di g·iorno in g·iorno l'azione coope ralirn tra' com1111i~ti anar chici. E i:-iccome le Coopera– ti,e di produzione e di conf-11mo determinan o. f:.CC01HloCorncli~e n, un mo\·imcnlo sociale Of-tilc al mo,·imento rh·oluzionario , eg li combatte la, Cooperazio ne. Reco le sue princ ipali doglianze : 1° la Cooperazione divide gli operai, pcrc hè non tutti possono far pa.rlc di Cooperative : 2<> gli operai sono incapaci di bene am– min istrare le loro Cooperali ve : :J'-' le CooperatiYe di produzi one. !,~~~;1~lf'"1!~'e 0 J>Ji:~itc~~~ldr~e.:in~ t ~l~ -~h! 0 5~ i~~~til~h.~~~~~~. r~;?!;;: termediarii, danneggiati 11eiloro intere~!l-i, si faranno protegge re ~f ~~1\z~~, ~~cgoJ}e~~li~::~~l;~:.;~~g~~~ft1:l~l 1 i~/it 1 ;1a;,\e;~1r~ 1 n~~~i In primo luogo io affermo (e prOYO)che lutti gli operai possono aHa1i taggi a,rsi della Cooperazione. Lo affermo. perchè la lcgg·e 11011obbliga a, versare la. tota lità del!' azion e sottosc rilta : e poi perchè (specialme nte quando la,Cooperali\'a è lanciata ) il c;tpit:ale. che occo1-rc 1 è ben poca cosa. Alla .Jlietitl'ice di Parigi si Ye1~a L 1,40; al Vo~r1til di Gaud L. 1.2.J:: e gli },"q11i Pionie,·i di Ho– chdale cominciarono ,·crf:.ando ciasc uno :?O centesimi soltan to per ~ettimana. Se pu re una infima minoranz a di conrnma tori coo– pera, i prezzi ge nerali delle mercanzie riba!l-i:-Uno immediat amente . e quest.o costituisce ancora un profitto pci non-coopera .tori e pér lJli stessi ant1-cooperaton . Perfino agl'indige 11ti giova la Cooperaz ione, allorchè gli sta– bilimenti di beneficenza hanno la bnoua idea cli unirsi alle Coo– peratl\·e - come aY,iene al Diaconato protc.-1tante di Ki.mes, che ~i fornisce di pane alla, Coopen1tiYa .1!Jeille.
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