Rivista Critica del Socialismo - fasc 9 - set. 1899

!,A QU:ES'J'IONE MIWJOJO:-:A LE 785 Perchè molti si sfu10 giusrnmcnte domandato: è Yern Ci\·iltà qnella. che portu questo nomct E lo stesso Sig11elcha, dovuto confe~sarc è 11 ~ 1 t~;~\ 1 ~~:,,d~li~~1\ie;iz;o~~~~b~·~t~-c 0 f1'~ :~~~~~~:;1;~- S~f: ';i ~/:N~ 1~~ 1 ~ è prctcribile al veleno dell'istrnzione ufficiale e ùi qncll'l.1ltra istru– ;donc pure ufficiale che ditro11denel popolo la stampa prezzolat11 dal go\·erno; e si addiverrebbe alla neg-aziouc di ogni civiltà per qnest'ordiJJe di ragiounmenti. Mu ~i ùcYierebbc dalla, questione. ì<oll i;i tratta di giudicare in sè e per sè la civiltà prc~cnte, di stabilire se essa meriti le lodi che le &i prodigano, o se sia più appnrem;a, che sosta11za.Qual11nquesia,il valor e intrinseco di questa, ciYiltà, certa cosa è che essa è la via per la. quale l'umanità cam– mina, allontana .ndosi dal Medio Evo per giungere ad un regime di giu~tizi,1 sociale . Si tratta di stabilii-e il qual pnnto di questa. ,,ia stia il Mezzogiorno d' lta.li <t e se ,al esso facciano difetto le energ·ic oecci':saric per rngg-inngere la me1;l. Per ri,-pondcre a questa domanda . il confronto col Scttc11trione non è ncce~,<ario;come non è necessario, e forse è enato, il con– fronto tra. l'Jtnlin, tutta . quauta e altri paesi, o più in generale tra JJOpolimeridionali e popoli nor(lici. meri~:~ 0 n~}fll\i,~ 1 5~~·~a\ 1 1 1 i/i'.:.~\_iob,~~1: 1 \\\ 1 ' i~:~!ii~J;:;~~ 1 ;~{1:\.:~~~~\ ~'. t•g·!iritratta od almeno pone in for:--e le tCOl'iC troppo assolute for– mulate nella clussicc:L sua opera L'Europa. Giorcane. Rgli dice be– nissimo che i fattori di civiltà. sono molteplici, e bisogna studiarli attc nt,1mcntc e n1lntar\i tutti, prima di presumere di dctcrmiiwre il JJO"to,che un popolo occnp,ì nello aning·o della, storia . Ed io ::;;ogg-iungcrci che non solo i fattori di ci,·iltà, ma anche le forme, i tipi dl civiltà sono molti e di,·crsi . Non tutti g-li uomini sono virtHo::;;i o tristi, o istruiti, od igno– ranti, o felici, od infelici, allo stesso modo. E così. non tntt'i popoli ::;;onocivili allo stesso modo. Vi pnò essere, in 1rn paese di piccola. coltura agricola, tanta, ciYi\tà, quanta iu un paese di grande in– dustria . La pretesa di fur passa.re tutt' i pop.oli per la trafila del gn1nd_e sviluppo industriale è irn1.ziom~-lc. S~ è parlato recentemente di ~n_po\J (un ~aso particolllre della. Qncst1one .Meridionale) e si è detto che se rn quella città molta. g-eu_tevi,ve d'usura ., ù'affarism? e_di co1-r11zioueamrninis~rn~iva. la rag-1011e è che manca modo cli vncrc onestamente. Vcn~suno; e l' osscrnizionc si applica. <.L tutto il .1lczzog"iorno, anzi a tutto il mo11do. In Jtalia, in seguito al rivolgimento politico del 1860, g·li ap– palti, g-1' impieg-hi, la politica apersero la Yia a'facili guadag-ni e distolsero gli animi e le energie della nazione . dal lavoro onesto (' prodnttirn (così la monetll cattivrt SClfCCÙl la buona), anche perchè la, nazione doYC!Hlo for le spese della corruzione governativa, fn tbiamata a, pagare tasse cuonni, le quali ostruiYa.no la ,·ia alle industrie; donde la necessità, in cui tntti si trornrono, di cercar da vivere e tla g-nadag·nare co11mezzi illeciti, cioè partecipando n-lla.corruxlo ne stes~a: cor,·1t11pere .et cornWIJJi. La corruzione g·c– ncra, corruzione: come i politicanti americani, tutti la. detestano 50

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