Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899

!~TORNO AL MATRL\1O~1O 679 fn ordine alla teorica dei diritti necess:iri r A. constata. che ruomo ha <lritto alla donna, come In domia ha dritt o all'u omo pel soddisfo.ciment o del bisogno gene1:1iaco a.i fini <lelb. na.tnrn. La legge riconosce all'uno ed all'alt rn. il diritw all'amore, epperò ogni con– tratto che fra i due si con,·enisse sarebbe giuridicamente giusto - e giuridicamente liUero per entrambi. Ì\on è però eguale per entrambi la lihertà morale. L'uomo daxnnti al contrntto ha la sçelta frn il celibato e le nor.ze. Il celibato gli consente l'ampio sfogo dei bisog11i genesiaci. Ha quindi la libertà mora.le . Monopolizza. rispetto alla donna tutto il lavoro utile e lucroso. Ha pe•·ciò anch e h\ libertà. economica . Libero sotto ogni rapporto, egli è un contrae nte libero. Ì\!a. questi ,•ant:1ggi non militano per !a. donna, la qua.le, per ragic,ni ataviche, tradir.ionali , convenziouali 110n ht\ la libert à mo– rale - <lacchè l'amor e non le è conse11titoche nel matrimonio e <lacchè per la. sua dipend enza.dalla fa,miglin.e la sm~esclusione dalla. grand issima parte del lavoro utile, non ha l:\, libertà econ<nnica. J_.,'\ donn a non è quiudi nel contratto un cont.-a<::ntc libero. L'A. chiama quind i il matrim onio p~eudo-contr:i,tto in quanto hi deticiem'n'\ di 1iberb\ morale nella <lon11r. gli toglie v:i,lidit:l. . .,.. '.l'utte queste premesse chiamerebbero, come declu..:ionP.propor– zionnle, hen altre proposte da. quella sola dell:1.qual e sembra J'A.. accontentar si. ]~~li niole il divorr.io come compenso dornto alla donn a che non fu libera nel contrn.tt ,,, e gli pare che questo accomodi di– i:;cretamen te le cose. l'ur reudendo ampia giustizia ai sentimenti equi e generosi dell'A . e teuendo conto del possibile nei nostri tempi, lE>gi e co– -stumi; non mi parr ebbe navigar e nelle nuvole a.ccennaudo n. ri – forme che an-ebberv in cerhi misitra efficn.cin. pre,·entim , il che mi p:ire preferibile al tn.rd0 e imperfetto rim edio del divorzio - . il quale pecc:i in mnsiim:i dello stesso peccato del matrimonio indis~ ,golubiie - è cioi•misurfl. tropp o rigida, troppo assoluta. Pure ammette ndolo con relativa facilità , nei casi nei quali non essendovi figli la. questione mane.a, degli elementi che ne fanno la m3ssimn scabro sit;\ - mi p:tre in molti casi an-entato - quando figli ci siano. Stimerei pili armonie:.\ col nostro sta to sociale, colla varietà e complessività della, vit:.i moderna, col punt o di evoluzione dell'et icn, nelle coscieur.e, e con tutti quegli elementi momli che, in noi e fuori di noi, si muovono e imperano in questa epoca di tran sizione, conforire :ill'istituto del matrimonio e a.lJ"istituto della sepa ..azione lega le hi. snodatu rfl.che uon hanno.

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