Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899

SULL.-\ CADl.il'A DEL .5.-\llGIO IJI PHOFITTO 74\ condizione organica del capit.-:tlismo, è misconoscere il grande, pro– digioso impulso che egli ha irnpres;io alla spiegnzione delle essen- 1,io.licategorie economiche. Prima di àl:irx, tr::11111e qua.1che lie,·e accenno di economisti classici, si ignoram coillpletamente la for– mulazione d'una condir.ione di produzione da cui potesse dedursi la restrizione del profitto. Le vere condir.ioni di equilibrio produt– tivo si hanno solo tenendo di mira il fondamentale principio so– ciologico e non psicologico rlel lsworo astratto sociale. L'istesso Ri– cardo -· e ce ne avverte i\Ltrx stesso - U.\'€a esamin [l.to la ragione <lelln. plusvalemm. in termini di profitto. gra, dilnciùato assai bene il problema per cui ad uu:i offerta maggiore della richiesta. do– vesse seguire con la. disce;ia dei preu i In. calatn, del profitto! Ma l'ammiss;one dell:1.so \·rapproduzione come Causa. immanente della caduta. del profitto è inammes,1ihde. I~ vediarnt>come. La sovrapprod uzione h:1. per effetto con l'ingorgo - posto che h teori:i rlel Say des dfbouchér; sia un giuoco di parol e - una rarefazione più o meno sollecita delle merci eccedenti. Appunto perchè la richiesta è inferiore nll'offert:1, l' eccedeuza.si fisserà in una massa. di merci invendute. Questa invendibilit:1, rend e impossibile i! processo continua– tivo e perenne della produzione sociale. Tale rista gno di attività economiche, tale soluzione di continuità economica. implica che: 1) la sovrap produzione è una.condizione di disquilibrio che ,·a risolta. da quella generale legge di equilibrio in cui il prezzo medio so– ciale si egu,tglia al valore medio sociale; 2) la sovrappro duzione, determinn.trice di crisi, si risol1·e proprio soltanto con l'eleni,zionc del profitto. Ossia quelle che il La.briola, secondo i grandi principii delh scuola classiM., alla cui influem.i:~la su;t gr;tnde coltura eco– nomic.'1non poteva farlo sottrarre, chiama condizioni di equilibrio, sono le condizioni transitorie di <li~quilibrio abnormi ed eccezionn.li le quali debbono, penn. l'esiste,w:a.<lei Mpita.lismo, essere risolte e superate proprio da quello stato di eqnilib rio il cui baricent ro è il valore-lai:oro. Ma il Labriola invece crede che tttle ammessione non sia discor<le ai principii del i\farx, e in ciò noi non possiamo se.guirlo. La teoria , volgcire > di questa concorreniri _ che conduce al– l'eccesso prndutti\'O, 110nsolt:into è - come il l~abriola ri::;etta - una defezione a r-.farx, cioè un tipir.1.are leggi transeunti sfornite di generalità, ma è un organo d'interpretazioue economica assoluta – mente rudimentale, superato dall'esu.tto organo d'int erpretazion e che Marx ci ha, shirernmo pel' dire, riveln.to . Do,,rebbe parere iu effetti, che la teoria. della sopra-produzione importi una disce&'l. del prezzo al disotto dei valori sociali. Imece il Labriola, pel fa.ho concetto di inquadrare il fenomeno abnorme ed atipico delle so– vraproduttiviti\. nel generai quadro delle leggi marxiste, ci spiega t.a\e cleclina3ionc dei prezzi siccome una dinamic.'1normale dell'ist essa fenomenica manifestazione del valore. So\Taproduzione - ragiona

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