Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899

SULLA C.\ J)lIT.-\ DE!. SAGGIO 1)1 PIWf lTTO 3j5 ciò il La.briola scorge 1111 merito di superiorità teorica., m:t ava nza ,telle osservnzioni che per essere :icnte non ci appa 1·imnno meno infondn.te , circ.'\ In. necessiti\ di rwer ri<'orso alla cntegori n. « con– correnze, • per rendersi mgione del fatto come a\·viene, e non già di unn, formul nzione teoriec'\. purn.mente astra tt.'t e metempirica c 1 uale è quella che ci nxrebbe dat.'l. il Marx. Dicemmo nella prima p.'lrte cli questo nostro artico lo che Il. Croce avt.>atorto disconoscendo l'intimo legame che ha la legge dell:'t.decrescen;,;a del snggio di profitto con In. teor ica centrale del ,·alore. Il Lnbri oh imece , con l:i Eftande penetrar.ione di cui è do– btto, vede nel dP.cremonto del profitto c. un grand e labor:1.torio d1 \'Crificamento della le~ge mar xistica del \'alo re (l) >, t:1nto I:\ crede unA.irnmedintt\. illazione di questa.. Un:i co11seguen1 .. 'l. logic:t imme– dinta di questo presupposto è che riconoscere l'insuflicienza eh questa speciale teor ica del ;\lar x della. c.'\duta del profitto, è l'istesso che f\Jllffiettere mm· insuflicienz!l.della. genemlissirna e premissiYfl.legge riel V:ilore. F, ci spiegamo . Il r .... '\briola dice, che ì\larx hn. raffigu– nito Riccome una condir.ione imma nente :illn. produr.ione stess..'\.l'as– eottiglin.mento della rata di Jlrofitto medio-sociale, ment re questo fenomeno è di quelli che non :ii studia no esattam ente che quando li si mostran o alla luce meridiana. della concorrenza. Il pr olitto o– scilli~ con una curY:l. Y/lrin.bile sempre esnttam ente parallela alla cun·n. di oscillazione dei prezzi delle merci. Quest'l. è \'eriti.\ che è completamente d'acco rdo con le \'edute marxiste. Queste i::olo in cimrnto attendono fl. ferma re leggi tipiche astnitte, prescindono d:ll le devin.zioni continue di valori che si hnnno sui mercn.ti , ma !unge dnl disconoscere l'imJ)Ortanza di tal fenomeno, cero..'\.no di afferrnrn e l'ùitiis, cioè la legge che perma ne in codesto fln:::.so di \'ar iazione. 11 Labriola n. tal pun to ci parl a dell' eriuilibrio economico, cioè della correln.ti \'a rispondenza dei mo,·imenti dell'agg reg9.to economico, e :l.fferma, conforme a sue nuo\'C \'ednte. che ta le equilibrio non può tro\•are, come il Marx fa, le sue condizioni, nellr, vroduzione come ta le: quantunque il \'alore tro\·i in essa le cond izioni organiche della sua estrin secazione feno~ menic.'\.. Si mostra dnn que in modo palese ciò che noi ci tro,·inmo giù. di a,·er detto, che l!l. portata delle correzioni che il l.abriola. apport:i albt legge del decremento· di profitto non è co:1i limitata., come è potnt.'\. parere forse ali ' istesso aut ore, ma eSS..'l. in\'este la. teoria marx ista nel sno stesso prin cipio font: .1.l e : il valore-lavoro. ~011 che la sua teorica si aderga. contro il principio del valo re, come posizione e formul azione logica; ma sta, a mostrarl o siccome un mezzo ass:1i parziale e imper fetto di cogliere la realitt\ delle leggi economiche. Infatti rag ionaudo in termin i esch1si1•amente di produzione, oioè di ,•nlorc, Marx cì spiega la decrescenz.'l.del s..'lggio ~to . Labi-iola ragionando in ter mini di J)rezzi, e tenendo (1). Art. Labriola - 1. c. pag. 226.

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