Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899
f,A U :GGE DI IIRONZO IJt:1 SAI.AIO! , borghesi ideologi. che giunsero a.Ila, compreusione del movimento storicJ , . Oggi dell e 1:onsidemziQni di questo genere sembrerebbero stnne in scienza sociale, JU'\ i punti di vist\ sono cam biati molto dal 1 ,17 in qua; le idee etiche non si presentano pii, mescolate in questO modo con una filosofia della storia.. i~·introduzione del suffrngio univers.. '1.IO ha :wuto por effetto di attenua re molto la for1 .. 'I. dei ragio namenti che si l 'a.ce ,,ano nel p.. 'l.SS, . 'l.to : di,•ent.'l. me110o\•idente che il padro,ie ecoiwmico sia nello ste:JSO tempo il pw:lro,i'! polit co. L'irica, che la. Borgh esia forma un corpo che go,·ernn., ispira tutto il Jfanif C~fo, ma. essa non corri – -tponde punto ~ìll:ì realtà dello cose, come l' opera.io sente benissi– mo nelle elezioni. Ciò ohe è in giuoco nelle lott e pa.rlament.:ui non ~ un interesse di classe, ma. una infinit. :l.di piccoli inte r~ssi co11- tn1rii. •r utto ci6 In. pnìtic.1, della l'it:a politica lo pi-orn agli operai; ed è perciò nn fuor d'oponi gridare all:1. Borghesi;t: • Come hai ta :i– doperato il potere1 come lini tu ndempinto al mand iìtO, che hai as– sunto ro,,esci:ln<lo il vecchio regim e1 che Imi fatto del tuo fr:1.tello il prole l'lrio'l , Tutto questo è uscito d1 moda. Del resto i soci:ilisti odierni hanno n.bbandon:ito tutto ciò che co<itituìsce l'esse117,adC'I .Jfrmifesio; nom pe11s(t11fJpùì al Co1mmismo; si propongono di proced('re ad una tr:1sformn.zio11e delle gra.ndi in– trn.prese in ll cy;ìe governat ive; i r:lpport i di p:ulron e a salariato si rna.nterranno dunqu e, ma si n.mmette che lo Stato -1>ndrone sarà. n,lquanto migliore del pad rone-individ uo. Si trat t:i, in definitivsi, di apportar e a.lJ"organizr.aziono presente migliommenti di dettaglio: si crede che i s;1.lai-ii potrebbero e:3:iere miglio rati. Non si crede piìL che il mondo vada. a, precipi tarsi nell'abi sso di miseria. che descrì – re,•ano, in termini cosi energici, i socia.listi del 1817. Quelli che par – lano dell'insufticen:t .. '\ del sala.rio lament:ino che l'operaio non abb ia profitta to, quanto sarebbe stato desiderabile , dei progr essi dell' in– dustria . O. Deville dice (1): « Per render:3i conto e~atto del c..1,mbia– mento in beue o in male sopra.n enuto nello st,1.t-0degli operai, bi– -iogna paragoun.re non gi:\ quello ehe essi c')nsunutno oggi con quello che consum1wano noi J>a<Jsa.to,ma il dista.eco esistente tra In. ,·ita dell' opera.io e In. vita del piìdrone alt r3, \'Olta e oggi , . Molinnri dnl Ct'\.nto suo scri,·e (2): e Da. un secolo in qua. la ricchcz1,.1, ddlt nazioni si è, per lo meuo, quintuplie,.'\U\, mentre le popolazioni che se ne dividono i frutt i si sono al più raddoppia te. Ciò non ostante h condizione della moltit udiue nou è punto mi– gliorata. nella. proporzione dell'acc rescimento della ricchez:,.a•· Cosl socialisti ed economisti libera li sono d"accordo, in JJrincipio, sul troppo deboleprogresso del benessere delle cln.ssi povere. essi difl'e– riscono soltanto sulla consegucm:a d,1. trarre da questa. costat.'\.zione. (1). Pri.licipes RocialixteR, p. 123. (2). Sdence et rèligio1i, p. lSS.
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