Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899

I lllXISTEltl rrALIAN I i03 autorita ri: che il potere centrale>, infine, debba rir,icrbarsi il diritto di fissnre o commutar e l:i. residen1~'\ dei nrnestri. fj qucsfnltiruo pun to ci sernbrri. cli non poca importanz:1, \'a– gheggi:1udo. noi l'emigrnzi.one interna , Mme m~zzo pote,~te cli edu~ cazione nazional e, onde s1 ottengn quella fusione negh elementi etnici, della qu3.le non si volle, non si seJlJ>e a.\'er nua sin qui. Ili. Se noi do\'es:l.imo trnccin.re le linee di uu bilancio dell'istru– zione, do,·remmo chiedere che al medesimo si de,·o\vessero le som- - me n.tun.lment.e spese dai Comuni, da.Ile Prorini.:ie, dalle Opere Pie, e dai singoli Ministeri per le loro scuole speciali. Potremmo così nelln. p:ut.e della c,pesa proporre notcrnli eco– nomie. lh ster:\. infatti os3.en ·nre che alcnui istituti. nJla. dip<'uclenza. di Enti di"ersi, sono un:\ ripetizione l'uno dell':tltro; che alcuni Enti ma,1t~ugono scuole deserte cli alunui; che altri. come le OJ>ere Pie, per le loro tavole di fondazio ne, destinnno ad istituti di pro– blema.tic:.i utilitt\ i loro fondi, che alcuni Muuicip1 mante ngono scuole peL' uso esclusivo dei J)()chi figliuoli degli ammimstratori, creando in a.Itri, per l'occas.oue, il pericolo di sconfitte e di delu– sioni; che per uno stesso insegnamento, in un medesimo luogo, sono stipendiati da Enti dir ersi pi(L inS<'gna.nti della. medesima di– sciplina . fl~ non vorremmo uè potremmo limitarci a questi nuori cespiti d'entrata. e a questt~ notevole diminuzion e di spes..1.. &1rt\ inutile dire che le eeonomie da. pmti c:trsi nel bilancio della. guerro. dou ebbero essere in J)!lrte non minima desti11n.te n.1- ristrnzione; urn. noi credin.mo che ri sin.no ancorn. it.ltre due fonti uo11scarse di contrib uti. La. Jlrima: le rendite del fondo per il culto , e le spese di culto per le Opere Pie ; la. socondA.la. t.'\.ssascolastica. P~r g1ustificnre ii primo prorcdim cnto basta. riflettere che lo St.'\to moderno, come ha. scrit to 010,•anni Bo\'lo, de,·e essere laico, e che uon gli spett.'\ per couseguenz:t di p.-ovvedere alle spese di culto. Cia$Q1110, per parte sua, p:i.ghi, se vuole, le decime nlln. sua chiesa. Lo Stato non ha. n.ltro dovere c.he quello di g:uan tirgli la lìbert:.\.pien:i della. confessione e delle prati che religiost.'. l• .'l. htss.'\ scota.. ~tica poi, da noi v:1gheggiat.1., non ha nulla che fa.re con le tnsse odiosissime che i:i paga.no oggi da chi rnol fre– quenhu e la scuola. Noi vorremmo che fosse })agata non per In. frequenz:i di que.:1to o di <1uel corso di studi, ma per il numero dei ligliuoli che il p:id re di famiglin. ha e in propoF1.ione alle propri o sostmwe. 8:1rebbe, per conseguen1.a, una tnssa progressiva di fa– miglia, tassa educativa ed equa, coi pro"enti della qua.le si ren– derebb,~ro gratuiti tutti i corsi, dall 'elemontare nll' unirersitario. E non an emmo più il fenomeno antid emocratico del mono– JJolio dell 'istruzione per p:.ut-e delle classi ag iate, con grrwe danno sociale.

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