Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899
1,A l'SICOl.oGIA DEL llA<:ISTIUTO 699 rabbi:1-ti e pen•ersi, che s:1.ranno da Dio confusi; giudici ignornnti perchè l'uomo sa.piente abborr isce tali cose e <l:\ forma :1 1:i !'=Cif'n7: t col lume <lella ,·irtù • (I). e Prim:t di tutti questi (continnn. il ~fonzoni ) 1wl l'=erolo :XIII Guido d:t Suzara. tratta n<lo delta torturn. e npplicn,.do :i rp1e.:t'n.r– gomento le parole d'un rescritto di Costanzo sulla custodia <lei reo, dice essere suo inteuto « d'imporre qurdche moderazione ni giudici che incrudeliscono senza. misura. » (2). 'Kel secolo seguente, B:1ldo appliC'a il celebre reseritt o di Co– stantino contro il padron e che nccide il serro e ai giudici che squar cia.n le car ni del reo, 1::ierchè coufes.-.i , , e "uole che, !'leciuesto muore nei tormenti, il giudice sia decapitato come omicida (3). « Pili tardi. Paride cb.l Pozzo inveisce contro riuei giudici che « assetat i di sangue, ailehtno :1.scannn re. non per fine di ripam – zione nè d'esempio, ma come per un loro ,·anto (p,·opfer gloriw n eorwn); e sono per ciò da. rigwuda rsi come omicidi (4). e Badi il giudic11di non adoprar tormenti ricercati e inusit.1,ti; perchè chi fa tali cose è degno d"esser chiamnt o carnefice piuttosto che g!udice >J, scrive Giulio Chn o (5). , Bisogmi. alzar la voce (clammulmn est) contro quei giud ci severi e crndeli che, per acquistare una. gloria. Yftllil, e per sali:(', con questo mez1.0,a più alti posti. impongono 11.imiseri rei nuor~ specie di tormenti •• scrive Antonio Gomez (6). Riferendo queste testimoni:1nze di uu continuato esercizio di crudeltà da parte dei giudici sni miseri capitati nelle loro ma1~i,il :\lanzoui esclama: e Diletto e gloria! ciuali pnssioni, in qtrnl soggetto! Yoluth\ nel tormentare uomini, orgoglio nel soggiogare nomini imprigionati! • Il Verri accusa i giureconsulti e fa una lista di (( scrittori. i quali se m•essero esposto le crudeli loro dott rine. e la metoclica descrizione de' raflina ti loro spasimi in lingua volgare. e con 11110 stile di cui la rozzezza e la barbarie non allonta nassero le persone sensate e colte dall'esamina.rii, non poter:ino essere riguardati rn non coll'occhio medesimo, col quale 1i rimira. il c:1rnelice, cioè con orrore e !gnominia • ( Osservazioni, ~ XI Tf). ì\bm: on_i scus:1.i giureconsulti, flccus:1-nd.-. vieppill i ginilici, di– cendo che i primi frat bu-0110 delle torture, del tempo e dei modi dello spasimo, scendendo tah·olta. a.pflrfiMlfll'i che mettono ribrezzo (lJ. Farin., P ra:.ci-~ cl TlteOr. Crim inali -~, Qnaest. xxx.v rn, 06. (2/ Guid de Suza . De tonrie-nli.~, I - Cod. lib. IX , tit . -1. /)e c11>;lvtl a reorum, l. 2. (3) Baldi - Ad lib. IX , Cod. tit. Xl V. /Jeemendalùme servorum. 3. (4) Par de Puteo - De .~yndicatu, in Yerbo Crudeli/a.~ o/lìcia li-'>, 5. (5) I. Clari - Senlentiarnm uce pt01·mn lib. V. § fin. Ouaesl. LX IV, 3G. (6) Gomez - Variaz. resol. t,. 3 c. rn, De tol'lura reon,m , 5.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy