Rivista Critica del Socialismo - fasc 8 - ago. 1899
Pt:11 Ui\ l'l-tOl.W.\llll ,\ Dt:I l'.-\RTITI 1'01'01,AIII fi87 es uscetli liili di colti vnzim1eo di bo11ific:1. deLbono c~ rees propriati per pubbli c:\ uti\it;l; e JX'r In grnnde opPra. della, rigenerazione a– gricola è necess:uio stabilir e 1111 debito 1nthblico a9rario. Lo St:lto, costituendo inolt re un esercito discipliuato di a.(Jri– collorì, de\·e mette 1·si in µ:rndo di nccoglieni qunnti reclamano. SJ)C!l$0 inrnno. il diritto rtll'esish·nzn. Questo e1-ercito di,·errà In. ,·era forza ecouomic..'ldella nnzione, S'intende che le bonifkhe e le colti,·nzioni e le indust rie ngrn– rie - queste ultime specialmentP t:into trMcurtltc frn noi - richie– dono raiuto di lavori puhh 'ici per l'irrig:1zione, per lfl.viabilit:\, per le ca•e coloni ~he. VJJL Vi qui potremmo dn1· te..mine :dia indie;tz'.0110di (]nelle rifor – me princi pali cd urgenti, che noi riteniamo :1ttu:tbili prossimamente, e che porta no poi con loro a!tr c riforme subordinate. se due grandi e vitali questioni non fossero stn.te insieme a mol,c a.ltre ,·cr~ogno– samen te I eglette da. qmrndo l'lt :tlia. si è costituita in nazione; YO– glin.mo dire la questioue educati\·:t e In. questio ne religiosa. L..'\ scuola è la. prima e la pili importante cura. di uno Stato, che comprenda la sun missione: quella cioè di pronedere nl pre– sente e di preparar e l':t\'\'Cnire. E in quanto :1, prep:w1zione dcll·avveuire, tut to 8i è fatto in Itnfot per mostrn ro che <lell'a niM1ire il Go"erno è diligentissimo nella. noncur:inza.. · Hisogn:t istituire prontnme11te la &uola popolare. la qun.le ,in a.r– monia alla legge sul lavoro dei fanciulli. impa.rtisca :t questi l'istrmi:ione elementare cbl sesto nl dodicef:limoanno. e un·istrnzion eco mplemen– tnre dal dodicesimo al <liciottesimo. (] ). E a. questa. scuola. spetta. l'educazione etic..'l nel senso piit ampio della p:irola, cioè la fisic.'\ e l'iutellett unle. compresi nella J)rima il vitto e il vestito. La scuoln secomln1fa e In superior e lia. poi ncce~ ih\ di riforme pe1·chi'l1-ia p:·n.tiCfl, ri-ipondcnte ai bisogni della.,·ita, a.Ile esig-enze dei tempi, nllc pecul iari condizic11i d'lt:1lia. e Inie che prepari produt– tori snpienti e pratici, e 11011 soltn.nto profe.~sion•sti e nspirnnti ad impieghi, come ora :wviene. In una scuola cosi ordirn1ta l'Jtn.li:t prepnrcd . gli elementi ne– cess..'lri alla sua rcsnrt"zioue econo mica e alla sua grande1.1.1, politic:l. L:i questione religiosa non è meno gra.\'C di quc!la educativa, (1) Attualmente l'obbligo dell'i struzi one (non osse: -n1.ta ) termina a 9 anni. e l'ammissione all'otlicina è permessa a 12 anni, cosrit uendo la legge il dirilfo legale di stare per le vie n vagabonda re per 3 an11i. In– vece la legge dovrebb e eorisentire un orario massimo di lavoro di 3 ore dai 12 ai lG anni ; e la. sonoln. obbligat.oria provvede rebbe 11, ricevere gli alunni fino ai 12 anni per l'intera giornata, dni 12 u.i 16 anni per una parte della giorn , t ·.
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