Rivista Critica del Socialismo - fasc 7 - lug. 1899
664 Rin.STA CllJTIC,\ DEL SOCIAr.rS)IO e commercio. Un ministero fatto ed una famiglia disfatta: ecoo la conelu• sioue. 'f11le. sfrondata delle sue parti oomplementari, la favola del nuovo romanzo di Enrico Castelnnovo. [I quale, oheeohè si pensi della t.enuità di certe e'>pressioni ,-rtistiche, ha questll merito prineipaliss·mo: sa cogliere cioè con somma abilità i mille qua \retti della tit.l i ·ai cui non meno abilmente rende le principali figul'e. Eooo qua alcune figure pri noipa\i e subalterne, di cui ciascuna quasi per oontra.<;tJ svela una faccia della complessa psiche umana : Gustavo Aldini che passa <1orridendo amabilmente di formule e teorie morali ma serba nel fondo del cuore un fervido tesoro di affetti: Eugenio Bardelli, il vinto nella lotta per l'esistenza, che non ha l'audacia di farsi innanzi, benchè colto ed intel!igent.e; Girolamo Bard elli, l'artista silenzioso che non ama milhmterie, ma si ra.~segna al lavoro metodico, continuo, regolare, dall'una parte - e dall'altra, A!berto Par edo, che non pa,·la che clel dovere, ma vicever~a accetta solo quello cht: s'accorda al suo egoismo: il Luinzani il vincitere nella lotta per la vita, ignorante ed audace, che arriva perchè ... nip ote del ministro: Paolo Bardelli, l'artista misconosciuto, che attendendo il suo quarto d'ora, vive ... alle spalle del fratello. Ma qui, in questo vo. lume, qqi:sti quadretti sono integrati fasi, armoniwu1.ti nella vasta tela del romanzo. Uno spirito critico, pregno di sottile umori smo umanamente doloroso, pervade queste pagine del romanziere veneziano - che svela le tante ipocrisie di cui si dissimulan o certe anime: P.d inrfaga negli in• timi recessi di vnri sentimenti morali , e ne fissa scultoriamente la vera contenenza. Di guisa che la tesi, abilmente costretta nella trama dPI romanzo, balza dallo stesso contesto dualistico degli avvenimenti. Ed è un vero e proprio romanzo que sto del Castelnuovo che procPdt! ampia• mente, senza frettrt, minutamente notomizzato ne' suo i minimi par• ticolari. .. E v'è pure qualche 11.ltracosa. Noi nen dovremmo, è verò, occupa.roi ohe dell'espres;;.ione estetioa dei fantasmi 1 ohe sono vivificati dal\' al·tista nel• l'organif<mo del roman:r.o: ma, oltre l'espressione estetica, ogni opera d'arte non ha un' imp-0rta.nza. morale o sociale in quanto si collega ad ur. datQ momento storico? Noi dnnque, vediamo con piacere aggiungersi a quelli del Ron tta, della Spemn i questo nuovo romarn1◊ dtl Castelnuovo. che, senza fare dell'arte sociuJe propriamente de,tta, chè glie ne mancrino vari elementi cost itutivi , svela tanto fa\sf> senso morale della no<:tra vita politica. Oh, non abbiamo proprio biRogne. oome alcuni vorrebbero, r1i un· arte prettamente socialista, che estt:ticamente sarebbe forse troppo semplicista, qua 11dogli artisti della borghesia si sono presi l'incarico d'ad • ditarcl i numerosi crepacci di questo moralis8imo edificio sociale! Ernesto Legouvè. - Pad1·e e fi,qli nel secofo che muore . - Ed. Barbera Fi. renze, 189~. ~ L' A. pone in iscena un padre che, .rnriVfinJo il prnprio diario, fa la storia intima di sè e del figlio, dipi>lge un.guadro della famiglia odierna, in cui i tipi divengono personaggi, gli avvenimenti, azione, cosi la storia dei oostum i divien arte , ed il soggetto si amplia in modo ohe quel figlio
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