Rivista Critica del Socialismo - fasc 7 - lug. 1899

RIVISTA DEI PERIODICI 661 boraziune, rammentando ohe questi non derivano dalla natura umana, ma da certe oendizioni storiche, e che per ciò è neces%i-io ricercare quo.li sono quelle che favoriscono il nuovo movimento morale, senza del quale non si avrebbe soolalismo. Non potendo l'uomo agire, nè entusi .... smarsi per un'idea astratt,a il -socialismo moderno ha abbandonato la no-~ione del progresso indefinito ~ persegue la realizzazione d'un domani migliore. E' ne::e.<;Sario che il proletariato 'I.Cquistt il cc.,ncetto della sua missione storica, perohè il so– cialismo trionfi dei maneggi dei padroni ed infatti, mentre i teorici di -eiò poco si sono occupati , il popolo ha compreso tale sua missione. Espone .quiudi su alcune indicazioni generali ydi Marx lo sviluppo di tale mis– .sione, riducendolo, a tre momenti; nel prinio dei quali, . il proletariato <lei paesi industrial mente più progrediti è il campione di tutto il pro– letariato. Nel secondo esso appoggia quella borghesia che d.:fe1ule le istituzioni demooratiche; nel terzo, risultando non arrestabili le forze del governo, sor– gono senti menti di rit·olta provocati dalla vioillzione delle regole normafi <lella condotta . Il fine dell'etica è di fis.~are le regole pe1· la condotta mo– rale, ma il principio della condotta è strettamente nollegato con istituzio ni ritenute essenziali per una classe e quindi nei paesi dove il sooialismo è .giunt-o ad una uu\turità, la condotta si determina dal favorire il progresso -delle istituzioni socialiste intendendo con tal nome non quelle ohe a;·re• eano solt-anto un vantaggio materiale alla classe operaia, ma le organiz – :.i:azionipenet rate dallo spirito socialista. Quando diminuisce l'interesse per le descrizioni della società futura; qmrndo dalla speranza d'una vita perfetta .si passa alla pratica d'u na vita animat,a dallo spirit.o nuovo, quando il pro– letariato non s'appassiona più alle questioni dottrinarie, ma cerea di trar partit.o da tutti gli elementi possibili pet· creare proprie istit uzioni, allora si passa ,1.a\lautopia alla pratica, e si ha il vero movimento. La formula di Bernstei n • il movimento è tutto, il fine é nulla • ha .Sl)llevato una disputa molto oonfosa; ma si tratta di una questione cl.i etica importantissima. E possibile giudicare le intenzioni socialiste pensando ad un regime, in cui non esisteranno più le tradizioni borghesi, ma è inutile -discutere lungamente su questo stato finale, essendo sufficiente tener pre– sente soltanto l'andamento generale per apprezzare l'identità degli statl psicologici nttuali corrispo ndenti a questa fine immaginata Il Sooialismo non è fuori di noi ma nel 11ostr·ocuore, e come s'espr ime il Merlino, si realizza ogni giorno sotto i nostr itocchi. Il Sorel passa poi, .a ricercare se il Socialismo ha te,,tato mai di formulare regole di condotta, -ed analizzate quelle del programma inaugurale della Internazi onale, si -domanda se i socia.listi vi si sono sempre attenuti. La rispost-a è ohe se _gli scrittori oscillano talvolta tra ter,denze borghesi e proletarie, gli operai e quelli ohe partecipa.no a.I movimento operaio si so no mantenuti f~deli -a qnei principii. E. M

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