Rivista Critica del Socialismo - fasc 7 - lug. 1899

660 RlVIS"fA CIUTICA DEf. SOC!AL.I.S:UO zione filosofica del movivento soci11\ista, il Sorel riassume brevemente le, idee gend"rali di Marx e di Engels sulla morale e sul diritto. Afferma che il problema come· è stato posto da Marx assume una forma pi\l etioa ohe economica e ohe la sua è una rieeroa metafisiOA e si baro,uneua tra il diritto e l'eoonomia per determinare i prinoipii essenzilLli della società Ollpita\ist.ion facendooi comparire le classi opera,e e capita li– stiehe come 1,peranti quasi un sol uomo. Di Engels rileva il principio, che bisognlL studiare, oltre il modo di produzione materiale , quel:o di produzione (lella i!peoie ed il nesso tra i rapporti giuridici nei quali i::i effettua !11. produzione ed i rapporti affet– tiv i, che !li manife5tano nellR fomiglia, poiohè la vitll. di famiglia è strett.a– me•te collegata con l'etica, L'amore del resto ci rivda la separazione pro– fonda che esiste tra il diritto e la.morale. I marxisti poi secondo Sorel, ti-ovandosi di fronte ad iwversari che– ìnvocano il diritto mi turale, hnn creduto bene di insi~ttjre sul law mate• riale della lotta di clas~e considerando le i.stitul!lioni giuriJiohe eon1e mezzi macchiavellici impiegati a proprio profitto dalle clus"i d·rigenti. Secondo ~lux al eoutr11rio la lotta di classe si foggia su si~temi giu– ridici, ciascuno dei quali è oaratterizzato dall'idea politicu. ohe ciasouna classe si fa dell'uffioio della legge e clell'andame nto euonomioo ohe ri,mlta da questa idea; cosi ohe egli potè dh·e ohe l'economia del oapitnle si pog– gi11. sul libero giuoeo della 1loinanda e dell'offerta, tHentre quella del la– voro sulla previdenza sociale. In qu~t i ultimi anni poi s'è volut.; moralizzare la loita di olas~·e– con la teoria dell'aiuto vicendevole: ma oiò er"' già incluso nR\la teo ria di Marx . A coloro che rimproverano al socialismo di far appello all'odio il Soret risponde: 1. che tale sent.imenu:i tauro è divenuto straniero al -,ocialismo, ohe alcuni gli rimproverano di ad 1giàre le COS.lieuzepor~olari in un certo fa– talismo; 2. ohe molte difficoltà prov'l"engono dall'idea imperfetta ohe i socia– listi hanno dell'ev-.1luv.ione del1a rivoluzione. • In quùSt3. si pos,,ono ri~oo1ltrare trt:i stadi non bm divisi nel tempo l'ltnO dall'altro . Il primo è quello della rivolta vi.Jlenta in oui s'ha una intensifì.o.iazione in bl'eve tempo di fatti e di att i violenti ohe conducono. spesso a.d una trasformazione profondn ed impre"!ednta nel modo di vedere– le questioni sociali. Il secondo è quello che si ohiama della rivoluzione lega– litaria , in cui i novatori credono di potersi giovare delle fo1"2edi governo– già esistente. Il ter.r;o è ,1uello in cui la rivolta violenta non serve ad altro ohe a rovesciare organismi vecchi per lascia r libero sviluppo ad altri– organismi già svoltisi, quindi già provati. Il move nte del movimenUI sooialistA, sempre secondo il· Sorel, è la opposizione tra la mora le cd il diritto, opposizione che finisce col farci: considerare più sacri i dolori degli esseri di tutte le tradizioni ed i prin• oipii sui quali si basa l'ordine sociale. 'ra ie opposizio ue ci conduce soltanto a risultati nei;ativi: ma allora . segut:ndo le nosti·e abitudini, le nost1-e tendenze, uoi abbozzinmo nuove forme di diritto. Enumera qui ndi gli elementi che cooperano a tale eia-

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