Rivista Critica del Socialismo - fasc 7 - lug. 1899

636 RIVISTA CRITIC.\ nEt. SOCli\LI .SllO (1815). - Si legge eone S fra.ncesco sentendo prossima la sua morte e mancargli sempre più le forze, si fece sopra. un letto tra – sportare a.Ila Por1.iuncnla. • r suoi compagni, carichi del prezioso fardello, presero a travero10 gli oli\•i il sentiero della pianura. Di tanto in tanto il malato, incapace <li distinguere cosa alcuna, do– m~nda,·a dove fossero , . Giunti a mezz.'l. strad a pr esso r Ospe<lale disse a' JlOrtanti che pones.<Jero il letto in term in modo che tenesse la faccia verso la città di Assisi. F. sollevandosi un poco dal letto , Yolle il porero morente benedire la sua città natale: - Io ti prego, o Signore, affinchè tu non gunrdi alla nostra ingratitudine, ma. ti ricol'di dell'nbbondantis:i!ima pietà ~he mostrast i per questa citt:\, affinchè ~in. il luogo E; l'abitazi one di quelli che ti conoscono wrame nte e gloriticano il nome tuo benedetto e glorio- sissimo t1e· secoli. . La tela del Benomille ci fa seutire tutto questo malinconico momento, la pace e la tranquillità della ser;1.che sta per cadere, la pietosa benedizione di Fr:ln cesco. Così in questa gloriosa uomenclatura. in cui Giotto tiene il primato, llenouville onora la Prancia. con questa. sua oper{I.d'arte. 8e 11umerosa è stata ia schiera de' pittori francescani, ben pochi ne conta. imece l'art.e J)lastica. Conta. Henedetto da l\laino che nella cattedra di Santa Croce istoriò la leggenda di Francesco, le terracotta di ,Luca della Etobbia, la statua di Alonzo Cano. Un' opna d'arte di un artista nostro contemporaneo è il S. Francesco di f!~rneslo Biondi. La ragione di questa esiguità forse. può trol"nrsi 11ella difficoltà di rendere con la. materia inéolore l' i-utenso sentimento, il fmmito che agit:i l'artista nella concezione della figum del &1.nto. Il Duprè, artista eminenteJnente religioso, per il sesto cente– nario di S. Francesco, volle ancho lui recare al Santo un contri– buto artistico di venerazione: ma nella sua.statua eretta nella piazza della cattedrale di Assisi non luce il lampo del genio appassionat9 che anima la famosa < Pietà , . Risente questo Santo la pesantezia degli anni dell'autor e. E' una figura tm.7,fL di fmt.J moderno con i sandali a' piedi ed un;1.bella tonaca; le braccia conserte ai petto, In. test.'\ pensierosa, il rosario al fianco (1). Kè si ritrova il carat- meo ut debeam olto mori, voca mihi fratrem Angelum et fratrem Leonem ut oant-ent mihi de sorore morte. Quum venissent illi duo fra.treJ oora.m ipso pieni tristitiil. et dolore onm mnltis laorymis eanta.verunt Canticum frafri s Solis et ali1>rumcreatura.rum Domini quod feoerat ipse sactus. Et tnno ante ultimum vers uum is~ius Cantici addidit 11.liql\os ,·ersns de sorore morte dioens •· - Op. oit. Sp. Perle. (1) e Nella statua del Duprè è troppo un frate minore di quelli vis – enti ne' secoli post:.eriori •· - Ru19ero B~nghi, Francese() d'Assisi, Città. di Castello. La.pi, 1884.

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