Rivista Critica del Socialismo - fasc 7 - lug. 1899

,,.\ t'UNZIONE DEr. P,\ltT ITO SOCL\1.1.S'J'.\ xt:r, llEztOGIOllXO Gli> nuale, se desider::i. es,iere più indipeudcnte. piì1 il'ltruito. e d\·C'rc meglio, non va contro la finalih\ del :-:o·i:1li;i111n, .uzi c.'\111111i11n. nell:t direzione di que llo. Solamente si troverebbe in contr:1.-;i~,, coi ,,r'.ncq)ii del Socinlismo, se egli agognasse a divenirecapital i~bi: 111:1. 111111 l'litro,·:i pnre in con– trasto coi principii del Socialismo l'opernio i•lie ngognn. a <li\•enir padrone? Nè si dica che qne;it'u ltimn :\.iHi 1linicil11wntC' oggi \·i rie– sce; perchè oggi il piccolo -borghc•P l'l:l.che 11C'pJm1· el{li puti sot– trarsi al pot.ere so,•erohin.nte del ce'.o do111i11:t11tt>. prrchè <Ime non c'è il grosso cn.pitnlista che lo ro"in:i rou h co111•orrenzn,c·è lo n.nto che lo ro,·in::i.con le tasse e la sua C'.~i:i;t.•u'l.n è i11cerh1.miser:1, vile ed in molti c..'l.Simmorale . È facile dunque persua dere gli'inclividui dPll:t pi •coh e del In media Borghesia che anch'eg lino, come gl, npC'r:li,11011 posson0 migliornre la propria condizione age ndo individnalir1ent,,_ cinscnuo per sè, m:t che tutti in<iieme possOno, e che es.<iinon il,'n>no cerc.'tr~ di miglio– rare a. spc~ delle classi sottostanti. rn,1. è loro iuter(':':S8 unirsi a. queste e co<ipirnre insieme a.d un pi·1 g:iusto onliuamento <'<'Onomico e politico. Jl p:irtit o socia.lista h::i.questo <'òmpito. F.-·.<10 non de\"e mai tra– scurar e l'organizzazione e l'elem mC'nto dcllrt clas;ie operttifl. condi– zione prnn ordia le in qualsia.si paesC'per l'nttn, 1Y.io11e del Socin.lismo, ma. può e de,·e nello stesso tempo. specif! 11C'i pnesi :i. poco sviluppo capitnlis tico, promuo"ere e secon<b re rorj?'auiz;-,.'lzionee il migliora– ramento di condizioni della piccoh e medi11Boi-jthe~i:i. Il Socialismo è al disopra, nou rtl ,li funri ile· rnori111cntidi classe. Il partito social ista composto di eon,·iuti di tutte le cl:lssi, de"e n.iutal'e i movimenti pandali r diri!.!'.rrli, l fine di 1m:1. gcnernle trasformazioue della società, ma 11011 de,·" identificare In, prop ria. azione con alcuno di quei mo,•im211tip111,:i:ili.Quindi io non dico che esso debba orga.nizl'.are la. piocoh Bor~he<i ·n.in pnrtito di cl:lsse per procedere con esso alla. conciui~tn del potere ~ :lll:1 tr,l-<iforma– zione delln. società . Dico che deve ìr1rii~nrlc c,)mc nnic:l \·ia di sn.1- Yezzn. !::i. \·ia del!' orga.nizzazione f' delIn so!i,larietA con h cln.sse opera ia e sti molarla. alla lotta per il 111i,!dior:1ltlento delle condizioni sue verso i céti superiori e per ln òil'<·sn.d<'J!l"int,,.re<:!'lì comuni nd essa e ngli operai, degl'interessi sociali gt>11ernli. Deve inrit..'lre all'unione opemi e- piccoli l,or!i!:he<:i, promuoYere forme nuove di vita economie.'\., c,,me le Coopemti\"e. i Cous <WJ.ii di piccoli prop rietarii per acqu isto di m.'lt('rie prime e per lo smercio dei prodott i, le Associazioni mutuC\ <li crerlito, le Comunanr.e o Par– tecip1rn1.eagrico le. la revisione dei p:1tti ngl':1l'ii, tutto ciò rhe, pur rimanendo nell':\.mbito dell'attuale ordinnniento (come ,,j rima ngono le 8oc1et:\ di ?>:I. S., le Leche di 1•4o-i;,f(' 1w:t, le C.:nmer" e le Dorso rli ]iworo), prelude al la societ.\. socia.listic:t. Perchè è da notare che d111:rnzta t1ue;i1cunove nrg:tuizr.1zionì il concetto quiriL'lrio dell::i.

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