Rivista Critica del Socialismo - fasc 7 - lug. 1899

T,A FUNZTo~·c: OEl, PAirrrro SOCIALl::lT.~ NEI, ~rnzzoo roRNO 61 1 1:>erconciliarsi il fa\'ore popolare e farsene, s~'\ln. n. salire, J>erchè non si potrebbe fare sen•ire a 1rn alto sco1>0 politico e sociale ciò -ehe altri ha fo.tto S('rvire si11on1. a uuo scopo di mera ambizione .personale Y Il miglior modo, da parte nostra , di comhat.tere la rea1eione, che sop– prav viene - intanto che essa, come aooade, svilupp i in sè t.l.essa i germ della sua diS.i.::1luzio11e - è l 'adatta.me nto diierg,mte; e qna nt.o più rin– :sciremo in questo, tanto più l'opera nostra sarà feoonda 1 e sterile sarà l'opera della reazione. Oso dire che non s11r1\ stat:i. tn tt.o male per noi la reazione, St, oi avrà -qualche volta, per neoessilà, avvezzati a riReu er~, a meditar e sulle idee e sui fatti e •~sost ituire l'oper a paziente ma effbaee alle parole facili e so– aor e, ma ste rili. La necessità di assi.,urar e la. nostra esiste nza e il nostro sviluppo tra le compressio ni e gli ostacoli di ogni sort11., ci chirunerà pili spesso sul terr eno della realtà; ~. tuori di tutti gli schemi, ci condurrà di prova in prova, di esperienza in esperienz a a combat tere quella vtira lotta per l'e– ·1:1iste11za, che è come l11ginnastica e il lievito della vita e del progresso. Noi, socii\listi, ciò facendo, faremo seni re nll' uso nostro gli ~tessi organi della borghesia.: in bre,·e, fJuello che éssa non ha sa– J)Uto fare, s:·ir:\. opera. del partito socialishi. Qni diamo per esteso la line delrnrti colo del Ciccotti, che divent.'\ intereS3.'l.nte non solo per il Mezzogiorno ma J)er tutti i socialisti italiani. ·Noi molte volte oi siamo fatti s,•iare forse da una oonoezione troppo schematicit della vitit. Abbiamo ripetuto fino alla sazietà il nvstro desideriu di vedere la.con– centrazio ne borgh ese sohierarsi oontro di noi ; finohè ora l'abbiam o vi,,cta reafoo;zata, senH che, d'11.ltrocanto, il proleta riat ::i si trovRSS'! di avere ao• -<Juistata. tutta la cosc\emrn del suo compito e delle sue for-.le. Il ve!'Oè che nel mondo non vi sono quei tagli nett i e 1ecisi che sì trova no co:oi facilmente nelle ideologie di ogni specie. Nel prooe~ o di tra sformazione sooiale non è neppu re vero il principio matematico che la line11. ret~ sia la più breve delle linee com1irese tra due ]punti ; nè le storia e il progre'lSOprocedono J)(:r battaglie campah rigo– rosamente onlinate e oireoscritte. Il processo di trasformazione sociale tro,•11. più esatto riscontro uelle vicende di un organismo che ha le se.e crisi visibili anch'esso , ma di oui ~a tra sformazione e la ricompo.iizione si compiono per tanta parte insensibil– mente, senza ohe 11oi ce ne avvediamo . Così la fine del sistema oapit..alistioo, pi\1 ohe da ll3salti este rni, è af– fretta ta da queste infiltr azioni che mettono meglio a Jlrofitto i suoi prin • cipii d'interna dissoluzione per ùare un alt ro indirizzo e un altro siguifi– ·cato agli stessi suoi organl ; e si compie per mille vie diverse, seoonùo i divers i ambienti e il di\·erso grado di sviluppo . La borghesia perderÀ più facilmente il suo dominio qu11.n-to sia divisa e scissa che non quan do si nccol1; a e si concentri nella p11.ura di un nemico comune.

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