Rivista Critica del Socialismo - fasc 7 - lug. 1899

GIO RIVISTA CRITICA IJEL SOCIAl,I SllO rietit più oomplet-a, ma 1iii1 lontana che C<'Stituisce la mèta ultima del So– cial ismo, ma questo implica tutta una serie continua e progl"OOiente di solidarietà sooiali e d'inWressi collet tivi, qua\ ouno de' quali , J>er il suo ef– fetto presente e più visibile, può raccogliere intorno a sè, anche in ambienii meno prog~i ti e nell'ambito della borghesia, adesione e consenso. 'l'ale è, per esempio, la lotta contro l'oppre S!:livo ed esau riente sistema tributario, che ha, all'altro estnuno, come termine corrispo ndente, le spese più improduttive ed esaurienti , le -ipese degli armamenti conti nuam ente Crt'SC&llti . Il partito socialista, seguendo quest.o iudirir.zo ,può trorare una ragione di diffusione o di pre,·alonr~'lnell'lt..'llia del Mezzogiorno. Qui l'artico lo del Ciccotti, se non erriamo , acq uista straordi– naria importan:r.a: eccone le parole. L'arrj\ ,are delle 1nasse inoolte, illetterate, non eduel'te a oomprendere tuttA l'importunza di Ullll regolare lotta politica, è il probl ema pii, arduo , insieme, e più importa11te per l'azio ne del partito socialista . Ma, per quanto in astratto possa sembrare suggestivo e attraente per le masse proletarie il miraggio del Colletti vismo, esso si presenta come troppo lontan o nel tempo , troppo alieno d11.llaoerohia delle esperienz e presenti e degli abiti mentali di una massa pooo educata per p<,tere eseroitare una vera ed eftt– caoe foNa d'attrazione. La. cosoienza di ela>I.Senella ma&SII. proletaria , l'abitudine alla partec i– pazione alla lotta politic a, un oerto oonsenso d'interessi, di vedut e si pos– sono susc itare s.>ltanto ool oeroare un primo punto di aJlplio1111:ione in oose a·i nte1·esse immedi11to, negli episodi della vita di ogni giorno, ue' bisogni più sempl.ioi ma JJÌÙ oontinmune nte rioorrent.i di oiasonno de' membri di quella massa. Anohe ad un'az ione di questo gene re veramente offrono debole presa o ere&no ostacoli le nostre condizioni eoonomìehe primitive . L'A . non crede si debba parlare di cooperati ve agricole dM e, come nel :Mezzogiorno , l'agricoltura poco o mente si ~wmle della cooperazione di animali, nè :\dopem proced imenti tecnici piil o meno complicati, nè irnJJiega.capitali di qualch e eutità; non crede si debbi\ plll'laro di leghe di resistenz~ sia perchè l'agricoltur:i nou accenna tl co1wertirsi i., u11'i11dustri:L capiL.1.listica, sia percliè i contadini del )lezzogiorno sono a ,·iccnda giornali eri e piccoli nflittiwol i, di cui tutL'\ l'opera consiste nel r/\Spare nella forma. 1,ill rudimental e 1111 piccolo ti.ppeuame nto di terr:i, passando sistematicamente da luogo a luogo, a misur.Lche la. terrn è rapidamente sfr uttuta e depaupe– r:tL'\: sollecita in\'ece rorgani1.1.azione d'un'assistenz:t legale, aU3lor,a a quei segretari ati ciel 1>0polo, che i cattoli ci luurno con t:l!lto suc– cesso istituit o specia lmente nel .Bergamasco, destinata. a superar e quelle difticoltA ed :L rintuz za.re quelle vessazioni, di cui col nostro bizantino ordiunmeuto lcgislati\'o la nostra plebe spesso è ,·ittima. A fare questo ncccesitn il lavoro non 'del 1nomento, ad es., delia conferenz:i che d:l. app lnusi e socldisfozio11i,ma co11tinuo, pnzie11te, 111etodico: se molti hann o fatt o cosi, osserm giustamente il Uiccotti,

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