Rivista Critica del Socialismo - fasc 6 - giu. 1899

[:!l'l~TA <.:IUf!CA IJEL soc :.ul SMO i\fa anche la moralità dell'indu stria vi guadagna, poichè è di– mostrato che soltauto il trnst mette fine agli espedienti di una ré– clame menzognera, preci::.amente perd1è regola la pl'oduzione e as– sicura una clientela a tntti; del resto il pericolo d1 un prezzo dr monopnlio che i trusls imporrebbero ai cousnmatori è limitato dalla tentazione che avrebbero i membri stessi del trust ,li defezionare. attirauòo la elientela con prC'f.'f.i pi1'1ha~,,.i.E i;ipett.aallo Stnto di fare leggi che a8Sicurino il controllo degli affari, dei profitti e per consegnenza la limitazione dei prez:i:i;1l disotto del mMsin:io. r," È manifesto che a misura che la produzione moderna si organizza, esige sempre più di essel'e regolata tlal!o 8tato . L'indu– stria individualista. è ribelle :incora a, questo controllo indiscreto; i portatori di titoli della grande industria 11011 possono farne a meno: contro i trusts i consumatori 1manimi reclamano (Jne;:to contrnllo: contro i sindacati op;,rni i padrnni sono i primi a chiederlo. Len– tamente la ~estione econ·omica, ÒI\ segret.1.e a.rbitrarin. quale era, di,·ent..'tpubbli<'a. e controllabile. Ma. controilata per ciò stesso si presta meno :1.llnsfruttamento òegli uomini. La ste~sa legislazione dei trn~fs e delle societl\ per n.zio•1i. che sembmno le fortez7.e in– vulnerabili del capit-1.\i.,mo,d'\nno alcuni profili <lei futuro diritto sociale. E l'or.a: :1.ni?: zaY.ic,ne l l rousnrno viene favorita. da una. evolu– zione simile. È chiaro che una coopera.tiva di consumo - se accorda il di– ritto di voto a. tutti i s11oimembri. se I' ammissione ne è concess.'t 1i chi la. chiede e se la. uscita è sempre di diritLo, e se distribuisce i benefizi proporziona.mente agli a~quisti - è in piccolo una l'e– pubblica che regola coscientemente il suo consumo. E come i sin– dacati di opera.i ria.Izano i salari. cosi le cooperati,•e diminuiscono le spese Popprinwndo l'intermediario commercinle, di gui!'"ttche.sui dui:im11rgini.~imu!taneamente si restringe il profitto degli iutrn.pren– ditori, e con esso il p!us-,•alore. E non solo queste cooperative 1Heµ:lioregolano il consu:nl"I,ma la prodilzion e stessa. viene as.:iorbita lentamente, :i.Imenoqul'ln<lonon esige c.\pitali troppo consirlere\'oli. Le cooperati,,e poMono in_!(rossare fino al punto di diventare le gmndi società commnciali ùi operai <•l1e ci mostrano sporadicam ente la Scozia, l' Inghilt ern1.,la S,·i7.Y.erii. D1L nuo.semplice società per l'acqnis:to del pane possono Rorgere dei forni. dei moli11ie forne fra poco l'agricoltura cooperatirn. Verificandosi la fusione fra una coopcr,Ltiva urlmua di consumo e un sindacato agricolo per l'acquisto di materie prime, di concime e macchine agricole, può benissimo sparire !A. scissione (che il capi– talismo ha prodotto) frn. la produY.ione urbana e quella rurale. Il . 8ouo istituzioni queste che, da ora, esistono e sono vitali. Snp– pouendo che crescano e si moltiplichino. secondo la loro tende nza.

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