Rivista Critica del Socialismo - fasc 6 - giu. 1899
LA TI\ORIA DEL VAI.ORE I)! C. )IARX ugua,glial'e il genere di ,·ita dell'operaio dell' It'l.lin, settentrionale a quello dell'operaio <leli' Italia meridionale. Qui, oltre la tradizione storica e le abitu dini sociali differenti delle epoche feudali passate, hanno una c::ipitaJeimportanza anche il clima ed i prodotti natu– rali riel i.nolo. Il vitto, il ,·estire, il l'iscaldamento, l'abitav.ionf',sono troppo di,•ersi dal Nord al Sud d' Italia, }JCr esempio, perchè non si riflettano sul valore della forr.a-la,·oro. ( D"altro lato il numero dei sedicenti bisogHi naturali, come pure il modo di socldii:ifarli, è un prodotto storico, dipendendo in grand e parte dal grado di civiltà raggiunta > (1). Onde l'elemento storico è tutt'alt ro che cosa fissa, ma può allargarsi o restringersi a seconda della forza di resistema della classe operaia, non avendo altro limite, nell'economia capitalistica, che nell'e sistenza del capi– tale e nei rapporti che ne derinu10, per quanto non ,·i sia legge economica che possa stabilire il minimo del profitto che il capita– lista può ricavare dall'u so della for1,a,.Ja\·oro (2). Il paragone della gmn dezr.a del salario a diverse epoche e nei diversi pae:oi,concorre a dimostrn.re. all'e,·idem:a, che non si tratta di una grandezza fissa, costante, mo. di una gro.ndezza raria bile, anche quando voglia supporsi che i valori delle altre merci siano rimasti costanti. D'altronde l' intensità del lavorn nazionale nei paesi più sviluppati industrialmente , sorpassa il grado medio d' ìn– tensità internav.iouale del lavoro ; per cui il salario giornaliero, in generale, sarà pili elevato pregso la nazione più industriale (3). Questo fa,tto non dimostra però che eguale cosa an-enga pel salario relativo, ,,aie f1, dire pd v,·ezzo proporzionale della fon,..a-la– voro in relazione al plusvalore ed a.I valore del prodotto. Infatti allora succede il contrario, perchè il salario relativo risulta mag– giore nelle nazioni in•cui l'economia capitali!i.tica è meno sviluppata. Marx, invero, scriveva.: . ( Nell'E uropa occidentale e nell'Asia, delle Compngnie mglesi ( intrapr esero lrt. costruzione cli ferrovie inpiegon<lo, in generale, a ( lato degli operai del pa,ese, un certo numero di operai inglesi. ( Obbligate così dalle necessità pr:1.tiche a tener conto delle diffe– ( renzc uar.1onali nella intensità del laxoro, emerse dalla loro espe– c rien'l.tlche se l'elevazione del sa.lario corrisponde più o meno al– « l'intensità media del lavoro, il prezzo pr()porzionale del lavoro ( cammina generalmente in senso inverso (4). Del resto già un economista contemporaneo di Adam Smith, James Auderson, citato dal i\Jarx, aveva scritto: « Occor!'e notare che sebbene il prezzo a.pJJarente del lavoro ( sia generalmente meno elevato nei paesi po,·eri, in cui i prodotti ( del suolo sono a buon mercato, egli è nondimeno, in realtà, su- 11) Capita{. I. pag. 73. (2J V. S..:ritt.o di O. Marx comp11,rsJ uel Devuii, · Socùil . X. G. 1800. (B) V. Capi/al. I. pag . 2-1-3-214 . (·1) l'tt pifal . I. pag. 2-1.1.
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