Rivista Critica del Socialismo - fasc 6 - giu. 1899

L.\ TEPRI A DEI, \'.HOHE l)J C. MARX 537 \'Oro compleEso non J)UÒessere che un multiplo del lavoro 'semplice in r:i.gione della maggiore produtlivih\. d.ltn larori inrece, quello del mecca.nico per e.-1empio, risulta.110complessi perchè i-ichiedono una spesa. di tirocinio ed una intensità, di l:woro materinle e cere – brtde non comu uo, 11rn 11.<l ogni modo il grn<lo <li complessità del l:woro varia pure sempre a seconda delle aitunzit111i social i. In con– seguenr.a la. economi:1. marxista dà la dovuta J)arte alle differenti energie umane sia sotto l'aspetto fisico che intf'llettuale, coila. sola limitazione cbe l'li parla sempre di energie umane che si esplicano in un dato regime e pC'r mezzo di dati mezr.i di produzione, poichè di\·ersamen1e l'elemento Pociale del ralore è preJ>onderante sopra ogni altra considerazione (1). • Appunto per tali motivi, l:'econdo il .Marx , il valore di scambio non è a.ltni cosa che un modo sociale particoln.re usato nel com– puto del lavoro impiegato nella produ7.ione di un oggetto. onde non è formato da 11e;;s1111 elemento materia.le. Quindi b rlando gli economisti che prete1•dooo di scoprire il valore di sca.mbio nelle qualità intrinseche degli oggetti, Marx riproduce il brano del buon Dogberry: 1: L'essere un uomo ben fatto è 1m dono delle circo – stanze , ma: saper leggere e scrivere è un dono della natur:1. • (2). .Ma il :Sorel mi obbiett::i.\'a in unn. sua lettera: , Jo uon vedo come si prorerebbe che il lavoro complesso è un multip lo del lavoro semplice: bisognerebh e pro,• a.re che se il prodotto è dopp io il costo di produr.ione è doppio •· A. p::irte l'ide..'\ semplicmumte materiale del valore di scambio del Sorel , in con– trasto colla tnttlar.ione marxista, egli confonde il costo di produ – r.ione del lavorator e col prodotto ch'egli ri1:axtt dal suo Ja,·oro. ov– ,,ero confonde la nwcchina. colle sue opera.r.ioni (3). In verità la forzi\ lavoro, come merce, qua.le appunto si presenta sul mercato, può dar e luogo nella sua funzione produttiva ffd una quantiti:\ maggiore o minore di 1>rodotti di un'altra forr.a lavoro, anch e per la diver– sità dei mezr.i di produ zione usati senza. che perciò in proporzione siasi modificato il costo di produ7.ione della forza di la•oro stess:1. Ed ec~o ancor a la. ragione del I avoro sempllce come misura del valore per ris1>ett o. al valore complesso, risaltare all'eviden7~ 'l.in ra– gione altresi del pli1svalore prodotto dalle differenti forze-la,,oro. Ed orn una ossenazione alle critiche del Merlino (4). Per Marx il lavoro rapp resenta. non solo la funzione mat eriale ma anch e quella inted ettuale dal lavoratore, onde anche il lavoro del capitalista quando è nello ste~o tempo il direttor e dell'officìna, e non si limita sohl.mentn ad intascare il profitto, va considerato sotto l'aspetto generale di lavoro produttivo (5). (1) (V. pure lo.critiCA del programma di Gotha di Carlo M1UX ). {2) C'opital I. pag. 32-33). • (81 Capitai. I. p1tg. 232. (.lJ Rivi.~fa Critict. N. 1899. (O) V. Specialmen te Capitai. voi. II e III .

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