Rivista Critica del Socialismo - fasc 6 - giu. 1899

536 ltl\'1$TA Cltl1'1CA DEI, SOCIAl,/$)10 stei,;i'\ giornata da.rebbP. luogo n met:.\del lnxoro prodotto dall'altro la.voratore. )fa ciò non ferirebbe la teoria marxisl't (1), poichè questa con– sidera il valore delle merci nou solo nella quantità ed intensit,~ del!.\ a:iornata del la.1·orator e, ma s1>ecialmente sotto l'aspetto so– ciale delln. quantità di h1so1·0, che abitua lmente in un dato regime (socitilmente), è necesi.t ria per la produr.ione di qun.lsiMi prodotto . Anche qui non tra.tb.1.ii di un'au n.lisi nstratta. ma <lei riflesso delle condir.ioni sochili nei prodotti del 111.roro.Invero se si tratt asse di un'an alisi a.stra.tt.'l , puramente logica, ogni giornat a di laroro cli uguale inten>1it\.dorn!bh e dare vit:1, a.Ilo stesso v:ilore: ora ciò n.1·• viene. secondo ~fa,rx, solo nel caso che i mezzi produ tti vi messi in moto dai la"orn.tori siano gli Rtei~i, poichè alt rimònti una. giornata di lavo1·0 Jl'odur rebbe talora il doppio, il triplo. ecc. di rn lore di un'altra perfetta.mente identica, per durata ed intensit:l, 1>osta in condizioni socin.li inferiori. Perciò l'rumlisi marxist.'\. sulla produzione del rnlorc e del pln– snilore debbono sempre essere riferite al lavoro socialmenie 11eces– sario, e non al solo IM·oro esamina to indipendentemente dall e con– dizioni generali in mezzo alle quali si esplicil. Il lavoro indistinto, semplice, ai;tratto , di C. Marx risult:l. poi dal paragone che tu·viene nello scambio tra i different i laxori con– creti (muratore, sarto, meccanico, ece.). in cui questi prendono il rifle o sociale di un laxoro umano indistinto, semplice o com– plesso. (2). Quindi la riduzione di ogni genere di laxoro a lavoro semplice od astratto, si basa sopra. 1111 crite rio pnra.mente socia.le che può modifica.rsi a nusura che cambia.no le condizioni genera.li in cui a.,,_ viene il lavoro, Non trattasi di un criteL·i.J co.;ita.nte, rli genere me– tafisico, ma. di 1111 criterio storico-sociale. fnfatti .'ifarx fa notilre che in certe occasioni il la.roro altra. volt.'\ complesso diventa. sem– plice, e ,·ice, ·er.sa, in ca.usa.delle tmsformar.ioni anenute nelle con– dizioni i:ociali del hworo (3). Astntzion e fatta dalle considerazioni suddette nulla di pii1 na.– turn le del raJ>porto tra ht\'Oro semplice o co11 plesso, quando il la– YOro è :ipplicnto nd una. stessa 1nateria prima. in condizioni iden– tiche e cogli stessi str umenti prodnttiYi. Si capisce che allora il la - (I) V. •:<tpi lal I. primo CApitoloEdiz. fran~e. (2) Si giudichi ora il Sorel ohe nel Journal de11 Eoonomi.~fe1t scrive che la. teoria del valore marxista suppone ohe lo S\·iluppo dell'industria moderna sia arrivato ad utl grfldo in cui le s1lf!cialità sp1ui,cono ed il la– voro uman o dhiene indisti11to. o·a\tr onde i\for:< pnrte dn premesse sto– riche e cfal1'analisi di societl\ ohe non era1u siourameute borghesi, poiohè la horghesia non esiste Ya ancora. (;lJ Capit<d. voi. I pag. BI C. '2. Il semplice lavoro medio cangia di carattertl nei differenti p., esi e secondo le epoohe, ma è sempre determi– nato in un1tdala società . fCttpila l. I. pag. 17 colonua l J.

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