Rivista Critica del Socialismo - fasc 6 - giu. 1899

522 RIVISTA CRITICA DEL SOCIALIS)IO che il Marx dà. della caduta tendenziale del profitto, ma. ha sen– tito il bisogno di dnr!e una flJstemazione, ali' infuori della. quale gli appariva. unilatera.le e insufficiente. Il Giuffrida (1) neppure ha rigettata la legge marxistica della cadut:i del profitto, ma la. crede concili:i.bile e completabile con la spieg:,zione classica dP-ll'eleva– rnento dei sa.larii. Il Loria, che nella su.a < Analù-i , avea otlerto un quadro as:mi complesso delle ca.use molteplici che determinano la. depres– sione del saggio del profitto, dovea necessariamente respingere l'ìn– terpret:.tzione unitaria che del fenomeno dà il i farx. Ma ci corre prima. l'obbligo di riferire in modo semplice e breve lo spirito della teoria del lfarx . I tre capitoli della 3.. Se– zione del terzo libro riguardano: a) la legge tendenziale della caduta. come tale cioè nella sua espressione pura avulsa dalle circostanze turbatrici ; b) le forze ostacolanti (Entgegenwerkende Urs.<tchen): e) le intime contrad dizioni con cui si srnlge tal legge. La legge del moto economico si afferma con una influenza n.n– tinomica sulle ricchezze. li valore di queste è in ragione diretta della quantità di larnro sociale impiegato a produrlr, e in ragione inversa della forza produttiva del lavoro. H progresso economico ha per effetto di potenziare la produttività rlel Ia,•oro, e, quindi diminuire la u-assa dei valori esistenti in socieU\. A mis1ira dun– que <>hes'introducono più perfezionati strumenti produttivi, scema i I valore delle merci. L'effetto generale e costante di ogni perfezionamento tecnico, è una diminuzione di valore, epperò anche di quell'eccedente di esso che viene grat uitameute assorbito dal capitalista sotto forma di plusvalenza. Se il valore del sopra-prodotto era. di 1000, quando sarà. 500, esprimerà 1m rapporto (saggio di profitto) minore , raf– frontat o al capitale totale impiegato nella produzione. li 1n·ogresso economico effett ua una minorazione di valore continuo,•quindi una minora,:ione della plusvalenza. fo, -piegazioJJe diretta è la segnente. Ajlpewi. la forza produt– tiva ele,•a il suo gr;tdo di effic,'lci1t, caeteris vari!)//,s, una medesima quantità di la\'oro porrà in moto, valorizzerà una massa di stru– menti, materie prime e aus1liarie, sempre maggiore. Perciò un me– desimo valore rispond erà. ad una maggior copia di merci, (cose u– tili),(o ciò ch"è lo stes.<;o) una stessa qt:antità di beni avrà miiior va– lore. Supponendo ora inalterata l::t fo!"',r,a di sfruttamento , per ottenere una plus,,alenza uguale a quella percepihi. prima. dell'accresciuta forza produtt im del lavoro, occorrer:\ un capitale proporziona l– mente maggiore, cioè un reirnpiego di capitale . Ciò significa che un maggior valore-capitale occorre per otte nere unn data mass:t di (1) V. Giuffrida. - Il II I Voi. del e Capitale • di K. Man:. - Edit. Gia.nnotti, pag. 112 e seg.

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