Rivista Critica del Socialismo - fasc 6 - giu. 1899

504 111\"l:>7,\ CJUTICA m:L SOCUl ,ISllO e Perciò a noi importttd1 ripetere, anc he una voltn. il nostro pen– siero riguardo a lui e riguardo alla sua .Ri\•ists\. • Quando di questa usci il primo numero, noi scrivemmo un ar– ticolo per distinguere Lene quel che siamo noi e quel che è e rnol essere il Merlino. Perchè. dicevamo noi allora. la libertà di discus– sione e <li critica dC\'C e ~e.re sconfinata, fuori e dentro il partito; ma. la liltertà di giuocare su~li equivoci non la consentiamo a nes– suno. Ora, siccome noi crediamo che la cla....<ISedei snlariati abbia interessi propri d:t for ,·nlere. i:.nprerno qnello di lìber:irsi dal giogo del snlario, e questa 110n è cos:i effettua bile se gli stromenti del Jn,•oro non siano socializ,mti; e il Merlino im·ece non Yede questa antinomi a. nè crécle nella possibilit:.\del collettivismo - cosi il ~ler– lino è una cosa e noi ne siamo un'altra. « Ciònon ostAnte. il ì\Terlino vuol chinman1i social iRhi.1 E faccia il comodo suo! Noi nÒn siamo qui a sollevare contestazione per contraffazione d'etichetta commerciale. In oltre, da troppo tempo le nostre orecchie sono a,·,·er.1.e a.li ' antifona dt>gli an-ersMi, magari anche forca.jolissimi: « i veri socialisti siamo noi,, perchè ci pos– siamo irritare u<lendola ripetere anche dal ) lerlino. • Dunque . niente scomuniche, niente eresie. TjoRtesso :Merlino, nel numero 2 della sua.Uivista, era costretto n not:ire che l'Avanti! non aven:i. r,comunicato il suo corrispondente da Londra. che met– te,·n in rilieno le ragioni per cui in Inghilterra. \' nntngonismo fra operai e capitali$ti è meno :i.culo e meno appariacente che altrove; come non a,·eva lanciato fulmini sul Grnr.iadei che lrn stampato un libro in c11isi nega che profitto e salario muovano in ragione co– stantemente invers.'l. • Potremmo :1ggiu11ger<', per dimostrare il nostro assoluto rispetto alla liberh\ di pensiero e di critica, che due giorni or sono. l'Avanti! pubblicò l'articolo di Eos che nccennam a una fusione dell'indiri7.z.O della scuola edonista con quello della scuola mnrxishl, e contenem censure. d'indole scientifica, al prof. Antonio Lnbriol:-t. « La stess..'l. ibertà 11.bbinmoJ)ure. lasciata in queste colonne a chi ,,ole,·a discute re sulla tattica del partito. Il Verri, il Ciccotti, il Pessimista hanno potuto tutti portare al pubblico le loro diverse opinioni. • F: allorn - osserl'a il Merlino - perchè n me si nega. la stessa libertà 1 • Noi nou vi neghiamo nulla . Sbiz7,nrrite\'iquanto vi Jliace. Ma quando si attacca il Partito socialista, come \'Oi avete fatto, con– testandogli la ragione <;li essere perchè dite, mentendo, che esso non si cura degli interessi immediati delle masse e non vuol saperne di riforme : quando lo si accusa di non sa.per valutare !"importanza delle questioni di libertà, mentre è manifesto che la pili gran for1.a. di opposizione politica determinatasi in Italia è il pnrtito socialista, che colle sue idee e i suoi metodi ha saputo trarrl:l tanta parte di plebi d:1.lla incoscienza. e farne legioni di cittadi ni combattenti per

RkJQdWJsaXNoZXIy