Rivista Critica del Socialismo - fasc 6 - giu. 1899
188 R,lV!.Sl'A CRITICA D8L SOCl..\t,1.:SMO la rC'sponsabilità degli :-ippaltatori qnando degli sciope ri im1rndi– ranno loro di eseguire i contra tti concl usi, sanzioneranno o inter – diranno le penali stipulate dai trusts per i casi di in3d empimento degli impegni assuntii permetteranno o pnniranno il boicottaggio. Nascerà tutto nn diritto nuovo del isworo e si aHererà un nuovo elevamento della mor,dità e uua. maggiore re'4iprocanza di obblighi tra intr:qirenditori cd opemi. (h1esto progresso tro-reril. un corre– lativo nella organizzazione del consu mo; le cooperuti\'C assorbiranno p,~r ripartirlo fra i comprato ri il meglio dei profitti commercifd i di oggi ; ~sse si mod eller:111110 sul tipo delle grnndi società com– merciali di OJlern.i; saranno potenti consuma trici per cui la\'Ore– ntnno intere officine. Ureernnno case del popolo, che saranno gran di falansteri dove gli operai trover:rnno a buon merc:1to l'al!oggio spazioso e il p3.SJto nutri ente . S' imposses.;ieranuo di tutti i rami della protluzione che non richiedera.nno 11u capitale di.. fondazione troppo considerevole. Ncll'agricoltma e'3Se si trasformeranno lenta – mente in associazioni dl produzione, che organizzer:inno dapprima In. ve1lclita in comun e dei prodotti, in seguito la istituzione di ca– seifici, di 13.tterie. poi di sta,lle e macellerie comuni; poi aie co– muni per le raccolte, lino a che la stessa coltiv.!l.zione dei terreni sia fatta colletfo,amente. È questo lo stadio che sogn ftvano per l'associazione agricola i fourie risti, i cui progetti eran o giusti, ben – chè la troppa fretta li facesse sembrare utopici. 2a fase. Questa prima fa.se an.t semplificate le antitesi so– cia,\i. 'fra gli operai e i padroni i triUunn.li arbitrali ananr;o con l'esame dei conti molt o chia ri risoluto fr1.cilme11tele controversie. Gli rntermed1ari comme rcial i spariranno e con essi il pJ"ofitto commerciale qu!l.ndo le cooperative di con-.umo genern.liz11:atesi sa.– ranno messe in ra.pJ'Orto diretto coi prò"duttori. Ma la lotta si tro– verà impegnrtfa fra -i produttori e i consumatori~ C'è da temere die questa lotta 11ari\molto viYace. Imperocch è dei Sinii:Lcati vasti qu:tnto la produzione 11azionale :1,vran11O per com – plici delle società d,i mestier e che comJ)renderanno httti gli operai di una stessa industria di un paese. Contro di essi i consumatori saran_no raggrup1)ati in cooperath•e com mercia li immense . E probabile che i produttori vorranno imporre dei prezzi di monopolio e che i consumatori si rifiuteranno a pagarli. Qui sta il segreto dcll'ailtagoni smo latente che fin da ora si ossena in In– ghilterra Ira le Trades-Unions e le cooperative <li consumo, ben ché le une e le altre intendano a diminuire i plusvalo ri che si estrag – gono dal laYoro dell'operaio a beneficio delle cl:\SSi borghesi. Pur tuttavia que st'opposi1.ione degli intel'essi, supponendo molto gen ir al izza.te le 1.'rades-Unions e le cooperatirn, non può che venire diminu endo. Gli operai delle Tmcles- Dnions interessati come pro – duttori a far sal ire i prezzi non sara nno essi anche memhri delle coopenitive e non si sforzerebbe l'O essi come consumato ri a farli
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