Rivista Critica del Socialismo - fasc 5 - mag. 1899

470 IU\'13T.\ CRITICA DEI. S0CI.U,1.$)10 monomauiaci di classici!:lmo. che, pure es.-.endo info.rdti di storie greche e romane, conosciamo abbastanza poco quella coutemroranea. La qnale , nd es., dice ohe sotto l' l!Secrata dina stia borbonica, folicernente o meno 1·e• gnante .E'erdinando I, ."$'intimava ai generali comandati nelle provincie ri. voitose <li puni1·e cun la massiurn ,;t;,veritii i Jeliffi , ma non mai le opinioni. G. CAIVA:>:O Scipio Sighele. . \lenf.re il set:olo muore. - Eù. Sand ron, Pahmuo -)fi. lano, ltì9!J. -~i è parso che il solo titolo che convenisse al volume fosse quell o che, espl'imendo la data della pubblic.i.ziùne, giustifica :,se anche la vari età dei problemi e cui avevo fugg evolmente r.ccennato e cho intere ssano e tur – bano il secolo moribondo ~, cosi scrive l'A. nella prefov.ione. Questa spie• gazione è appunto quo! filo iuvisibile che lega gli scritti r.u:colti nel• presente volume di cui la bizzarra varietà si presta malame11te a qu ab iasi tentativo di riassunto . Il libro de! Sighele si può rappresentare oome un poliedr o, ,li cui le ntrie faccie si raggrappan o p~r so11.1rni capi in t,re parti: nella. prima. gli studii che si riferi scono alla suc:gtistionti ed alla psicologia collett iva ohe si può dire sistemata in soieuza -dallo stes so Sighele ; nella seconda quelli ohe trattano delle forme, modernamente più pericolose del delitto, 1,ella terza, quelli ohe toocano questiQ,ni ,;empre vive ed ardenti <l'art~ e di po• litica. In complesso, esso oi seml>ra una nuov11. conferma della feconda vitalità della nuova scuolt1. crimi nale, ohe, irr ompendo in ogni ramo del sapere, oi ha svelat i orizzonti 1mo\•i e 1:1misurnti. Se noi invadialllo è perchè siamo più forti, solamò con supe rba co;,icienza Cesare Lombr oso al congre sso di Mosca. Infat ti chi può, negare ad es., che negli studii <l'urte contenuti in questo volume del S1ghele, che pure si dichiara profano di let· tennura, vi sia più originalità e profondità di critica sinanco estetica ohe non ne' pomposi sagg i di che c'infr:stano le melensaggini di cert i letterati più o meno ignoranti? Nè con questo però dieiFuno che si può sempre convenire nelle arg o– mentazioni del Sighele, ohe, corn<!tutti i giovani della nuova scuola, ama. spesso dilettars i di razzi e parad ossi genera 1izzanao tro ppo. E' un fotto ondoso: il paradoSSv, l'enfant gdté <lel1,:i. lettt,ratu ra tran cese, come scriveva Ilenrì Murger, non s'annida più nella giacca che non piil occhieggia del- 1' ar tista , ma sta pure ravvolto fra le pieghe della coda di rondiue dello scieuz ia.to . Le scienze , rivoluzionanrlosi, hanno conferito molto a questa fabbrìM iuterna zionale: la nuova scuolll, 01::sessionata dalla critica demo~ 1jtrioe , nou solamente ha voluto dist l'llggere, ma. pure edificare, intuendo q,uando mancava la conoscenza delle cose. Ma quanta origi nalità in questi studii, dei qmtli alo.mni sono pregni d'osservazi(•ni psicologiche oomuni, ma d1t:! po:,1-,esott:.o un dive1·so ang olo visuale acquistan o un' importa11za. 11011 sospetta ta! .E'ra i vari sono inte– ressant iss imi gli ultimi specie quando l'A. 9ar!a della cultu ta degli uomini

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