Rivista Critica del Socialismo - fasc 5 - mag. 1899

U, VANGELO, r.A Cfllt ::SA E IL SOCI.\LISllO 891 ,lubhio, la Chies..'L tieue q11esto linguaggio al fedele ricco e gli ~hiede di test..'Lreper lei; la. ricchezza. una. volt:\ tra.sferita. in mani ,n.nte non è più uu pericolo per nessuno. Quante Yolte gritndi riformatori non han no fatto udire la loro ,•oee per ricordar e nlla Chiesa la povert:.\ del Cristo, e per suppli – Mre i suoi capi n. rimette re in onore i princiJlii primiti,•i del cri– stiauesimo1 Le loro paro le sono state vane, e fintanto che il potere laico non ebbe posto freno al l'accrescimento dei beni ecclesiastici, o non li ebhe confiscati, la. ricchezr,a della Chiesa. non ha cessato di cre– sc, re. (I) Sembra in verit:\ che vi sieno st..'lte 8"mpre due regole di con– dotta, un:i per ~li ecclesiastici. e Jl:tltm per il popolo. I precetti en1.ngclici non possouo tutti riferirsi fL-1 popolo: non si potrebbe, infatti. supporre unn società orgauizzata secondo principi'. analoghi a quelli di 'l'olstoi. Si crede generalmen te che molti discorsi di Gesù s~uo ri,•olti qua.si unic..'Lmenteagli Ebrei della Palestina, abitua.ti ad una ,,ita. molto semplice, i qun.li potevano consacrnrsi alla pre– dicazione e vivevano con qua lche rlono di amici. La diffusione del cristianefnmo non potè compiersi che In. mcrcè di una scissum. fra chierici e laici: posteriormente i com·enti riprodussero, nel loro regime inte rno, la. Yita perfetta dei primi cristiani e praticarono il voto di poYertà. Afa che c'impo rta la. JJOverh\ e l'umiltà del prete, se ciuesti preleva per usi ecclesin.stici, una pa.rte considere\·ole delle riccher.r.e prodotte dai la.vomtori, o si sforvt di sotto mettere il cit– tadino nlla dominaiione del I:\ Chies.'L 1 In segmto fLlla scissura. tra gli eeclesiai,tici e i laici, vi furono tre regole di condotti:,: una per il prete considerato come singolo cristiano, morale rigida e nsceticn, almeno in principio, - un'altra per lri. medesima persona nelle suo relniioni coi citta dini, come a– gente di un corpo ecclesiastico, - la terzfLinfine per il laico. che deve larnrn.re per b. sua sahezza e per la gloria delb Chiesa.. È qucst.'l.terz:\ morfi.le che costit uisce specialmente ciò che si chiama la rnOri_deCristiant1.,della. qu:ile e:i occupano, ·qunsi esclusi– mente, i c..'\Sisti. Bisogna a.vere sempre presenti allo spirito quest e distinzioni, poichè gli a.pologisti c..'l.ttolicinon mancano mai di scliivnre la di– scu<:sionc parla.udf' della mornle n.sce::ica del prete (secondo il voto della. Chiesa) quando si parli\ loro della.ca.sistica. e perfino all' oc– corre1w.asi riportano ni precetti e"a ngelici. ..... (1) Il profPSSOrAntonio Labri ola. dice che i vescovi non contenti delle loro ricchezze, hann o in parooobi pa.esi eserci t"to il j iu, prhna e ito– ctis (Discorrendo P.tc . p. 180.) Sarebbe interessa.ntis':'imo sapere dove mai l'erudito professore abbia. attintu questa notizia, che 11. prima vista mi 1oembra.ben poco certa.

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