Rivista Critica del Socialismo - fasc 5 - mag. 1899

IL VA~GELO, LA CUIESA E IL SOCIALISMO 389- paci di amministra re le opere pie in un'epoc..1, in cui il personale gorernafo•o sarebbe stato incapace di far nulln. di simile. Ma Yi è di più; non si s..'lrebbero creati mai questi istituti di proter.ione sociale, se si fossostn.ti spinti a ciò, unicamente, da ragioni politiche ; la sicu– rezza o la comodit:.\.delle città esistevano prima del cristianesimo e non avevano indott o i Homani a fare ciò che è stn.to fatto posterior – mente cosi su larga f-lcfi.la : bisognava che gli uomini fossero persuas i che le questioni sociali possono r1soh,ersi mediante la carità e la disciplina cristiana. :Ma è necessario seguire lo svilutJPO d1 questi istituti e vedere ciò che la. Chiesa. ne far..\.. La sua impot-e1rna appare tL tutti quelli che non sono preve– nuti (1) ed assistiamo da piì1 di u:i secolo ad un movimento il cui scopo è di la.ici1.zare l'assistenza, secondo l'espressione consacrata. Quaudo si sono laicizzati gli ospedali di Parigi, qualche anno fa, }A. cos:.iha prodot to molta meraviglia, perché nou è stata presen– tata come avrebbe dovuto esser1;1. L..1, filosofia del XVHI secolo, dando una così graude importanza alla se1,sibilità, e la Rivoluzione, proclamando la lratellan:ia, hanno indotto gli uomini a comprendere che le opere di assist.enza po· trebbero avere altr ettanta impo1-tanza quauto la costruzione delle strade, l'arresto dei ladri e i premi dati all'industria. Si volle che lo Stato ademp isse funzioni morali, e che fosse una specie di previdenza laica incanc,Lta di portar riparo nlle sventure non meritate. Si può sostenere che queste nuoye concezioni non siano pro– dotte in un modo affatto indipendeute dall e influenze cristiane; Je idee del XVIII secolo e della H.ivoluzione sono state, alme.no da noi in Francia, inspirate da Housseau e non può esser messo in dubbio che Rousseau fosse stato cristiano a suo modo ; ma l'argo – mentazione di Mgr. 'l 'ala.mo non si riferisce ad influenze di questo genere. JI momento dello Stato nwrale è oggi superato; noi concepiamo J'nssistenza pubblica come un atto di giustizia distributiva, ogni cittadino è conYinto che ha l'obbligo di contribuir e alle spese·degli ospedali, o~pizi, asili di ogni specie, ~ome ha l'obbl igo di contribuir e all'educazion~ dei fanciulli poveri. Sono spese della stessa natura ; nessuno pensa ora di sostenere ohe l'istruzione pubblica sia un'opera caritat.eYoleo filantr opica; anzi si è tanto hmgi d..1,lconsiderarla come una carità che la si è resa obbligatoria I (lJ. L'impotenza della Chiesa è ancora messa in rilievo uellti. storia delle 1n·igioni; Mgr. 'l' ala.mo rioordt1.ohe le visite ai prigionieri son consigliate ai crist iani (p. 11) j - è un'opera di penitenza, che può giovo.re fl.ll 'anima di quelli che la praticano, ma non ha risulta.Li sociali. • In realtà il miglioramento delle ·prigion i è stato soltanto tentato in questo secolo.

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