Rivista Critica del Socialismo - fasc 5 - mag. 1899
I llO\'EXTI DELL.\. COXDO'ITA U.YA~ .\· 439 conosce meglio le leggi che gover?.ano il proprio organismo, egli stabilisce meglio i limiti inferiore e superiore dei suoi bisogni, con– cepisce una esistenza. normal e egualmente lont:1.nad :tl consumo ec– cessivo e dalla privazione, dalla fatica eccessh•a e dall1ozio, dagli estremi della povertà e dell'o pulenza, della soprnffnzione e dell"ob– bedien1~'t cieca, - ossia, sorpas&'tndo alle ragioni di classe e ai pri– vilegi derivati di.\uno stato di lotta , e vincendo abiti acquisiti, ri– conosce dei bisogni comuni R tutti gli uomini: procl:\ma i bisogni dell'uomo, come già proclamò i dritti del!' uomo.. Mentre così gli uomini \'Cngono acquistando uu concetto sempre pili razionale e scientifico della vita, - la stessa. concorrenza commerciale e i pro• ~res~idelle scienze tecniche li inducono a perfezionare il loro adat – tamento alla natura , ad e\·itare lo sperpero delle ricchezze, a dare a que.,te la migliore e pili utile destinazione, ad evitare le lotte, cosicchè si ha un pl'Ogresso continuo ,·erso mio.destin:izione ideale delle cose, verso un impiego ideale delle forze naturali e delle energie umane. Questo ideale ha già conquistato i nostri cuori, è penetrato nell'animo dell'uomo moderno. Che cos'è questo sentimento di giustizia, che c'induce ad inte• ressarci della sorte delle moltitudini mnnne, a sposare la causa. degli oppressi, so non un bisogno contratto dal nostro organismo, bi'logno così prepotente in taluni che nè l'amor e del benessere. nè gli a.ffotti di famigli11,nè il timore di castighi, va.lgano a vincerlo 1 Note,·ole cos:\ codestn inversione dei bisogni fisici in bisogni mor.ili, la. quale tronc:-Lcorto nlle dispute tra. utilibtrii e idealisti. I bisogni morali non sono che rappresent..'tzionidi bisogni mate– riali nostri futi1ri (pre\'idenm) o ripercus.-1ione in noi di bisogni altrui (simpatia}. li bisogno ti~ico per l'uno diventa per l'altro un bisogno morale. La vista di un affam:l.to produce in noi una s0ffe– renza morale, eguale se non superiore all::i.sofferem.a tisica di colui. Vita di nutrizione e vit.'\ di relazione pii1 o meno separate nel!' in– dividuo, Aiconfondono nell' Umanità,. L'individuo J>Uòcontrarre bisogni fittizi, come qnelli che sono annessi alh vanità, all'ambizione, al lusso, ai \'iz1i.Per l'ITmanib.\ le deviazioni dalla linea progressi,·a. dei bisogni non sono possi– bili; il di lii della vit:.\ non ha senso per l'Umanità.; il che ~ tanto ,·ero che infine le stesse religioni Ji::mnodoruto prefiggere per scopo della legge dn'iua l'amore, la fratella.n:r,.'\, ossia il bene che gli uo– mini si possono fare recipNc.'tmente in questo mondo. L'ideale della convivenza sociale fl soddisfacimento armonico dei bisogni, - l'assen1.a di diS,Uguaglianze sociali permanenti , il libero coordiuam~nto delle t~tivit:.\ indi\•iduali per la conservazione e il progresso dell'individuo e della colletti\ 'it:\. S. MEltl,lK O.
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