Rivista Critica del Socialismo - fasc 5 - mag. 1899

432 RIVISTA CRl.flCA DEL SOCIALIS:\t:O Ci ripar ammo durant e la notte nel nostro canott o, che riu– scimmo coi nostri sforzi uniti a ritirar e dall'acqua. Non eravamo lontani dal letto del fiume, dove ernno i vortici della corrente, e il rumor e monotono delle cascate giungendo alle nostre orecchie produc eva su di noi un effetto calmant e fino all'a ssopimento. La luna piena ci guardava dall'a lto del cielo attraverso la nebbia che ci avvolge,·n. e che rifl ett eYa. i suoi pallidi raggi simili a luci fio– che di un colore latteo. Mi era quasi subito addormentato , ma mi svegliai subito quando Kaitu na, che con l'orecchio sottile aveva percepito un rumore strano, sollevò il capo. - Che è dunque accaduto , Kaituna.1 - gli dimanda i. - Silenzio... venir qua. E fu tutto orecchio. - Chi dunque viene qua. - Non un nostro... Russo Yenire I Alla mia volta io mi misi in ascolto, ma non udivo che il ru– more delle cascate. Attrav erso ai muggiti della corrent e,\ soltanto l'udito delicato di Kaituna poteva scoprir e la prese1w,a di un ca– notto in distanza. Ma dubit..'Lvo ancora delle sue parole. - Come sai che è un Rnsso 1 - feci io. - Uno dei nostri non fare rumor e coi remi. Prestai orecchio, ma neppure questa volta. potei percevire nes– sun rumore. Persuaso che Kaitun a si fosse sbagliato , mi ricoricai. Però, un momento dopo, ero in piedi pieno di spavento e di ter– rore. Nel profondo di quella notte, laggiù, tra i w>rtici della cor– rente, nna sventu ra era accaduta. Un grido disperato ci fece com– prendere che vi era qualcuno che diceva addio alla vita, perchè gridar e al soccorso era inutil e in quel deserto. E questo grido lugubre che usciva da un petto umano, copri i ruggiti della corrente Yorticosa e ebbe un'eco in tut ta la pianura, come l'ultimo gemito di un morente. Poi si udi un rumore sordo, come dì un corpo caduto nell'acqua ... Ancora un grido piì1 forte e più desolato del primo, ma più sordo, come se le forze stavano per abbandonare lo sventura.to , e come se i suoi polmoni st3.vano per ma.Mare d'aria; dopo, nulla... E di nuovo, in quella caligine lattea, si fece la cn.lma miste– riosa della. nott.e... Le pulsazioni violente del mio cuore colpito da spavento mi Q.icevano che tutto era fiaito... Era la morte ! Rimasi immobile, interdetto. I miei denti battevano forte, come in un accesso di febbre, con tutto il mio eorpo tremant e, ripetevo stupidam ente : - Che è accaduto, Kaituna 1 Che è accaduto <lunque 1 }ifa il mio amico si trovava già. nel canotto, che aveva spinto nell'a cqua, e dando un colpo di remo, prendeva il largo'. - Amico ! accendere gran fuoco ! Molto fuoco accendere! - mi gridò allontanandosi .

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