Rivista Critica del Socialismo - fasc 5 - mag. 1899
H, \'ANGEr,O, l,A CBlJ.:SA E H, SOCIAUS:i!O 387 parei degli effetti sociali della. ca1:ità. Un po\·ero ne vale nn altro dal punto di vista strettament e cristiano. Soltanto nel nostro secolo si è compreso che per esscFe utile ai diseredati della. fortuna., bisogna aiutare a lal,'Qrttre tutti quelli che chiedono di occupare le loro· braccia e assistere gli inabili. - Quindi i filantro pi si sono meno preoccupati della ca.riti\, che dei mezzi di facilitare il lavoro alle persone sprov\·iste di mezzi di pro– duzione ; è sul terrE:ino economico cne si son fatti i moggiori sforzi. La tendem·,a della nostra. epoca è cosi forte, che da. ogni parte noi \·edifl.mOcostituirsi rlelle opere cristiane compenetrat e del nuovo spirito. Più di un catto lico fen 1 ente nutre qualche dubbio sul conto di queste nuove creazioni, che gli sembra.no pOCQ cristiane, anche io credo che non sia.mo J>ill qui sul terreno cristiano ; non si tratta pilt, infatti ,· dcli' amore di Gesi1, dell'umi liazione S..'t– lutare, oppure della privazione a cui l' uomo si sottopone per far piacere a Dio. 1 sentimenti che gli agiografi descrivono nei mistici, sono sosti:uiti da un sentimento .nssai differente, quello cioè della filantrop ia; gli uomini sentono il desiderio di essere benevoli per <1nelli, che fanno con essi il medesimo viaggio. Checchè se ne sia detto , spesso, la. filantropia (che può chiamarsi ancfle soUdarieta bm:1hese) non è veramenfe cristinnn. A poco a. poco si forma. nell' :~mbiente dei produtt ori un'idea nuo\·:\.che ha un signitica.to socialista ben definito. Itwece di Ye– dere nel p()vero una. vittima , che rende l'immngine del Cristo umi– liato, oppure uno S\' entura.to per cui bisogna avere sentimenti al– truistici, noi \ ·edia.mo, sempre pili, in lui. un compa...1110 di lavoro, a. cui manca. momentaneamente la possibilit~\ di guiidagnarsi da vivere. Per questi compagni sformnati bisogna. costituire dei mezzi re9olari di mutua a.<Jsisfeuzu. In tal modo siamo agli antip odi del l'ele rnosima cristiana. Osserviamo in questo punto che i patronati tendono tutti a trasformarsi, perdendo il loro caratt ere troppo esclusi\'amente cn.– rita.tevole, per rivestire, almeno in apparenza, le forme del!' aiuto mutuo. (1) Il padrone vi partecif)i:'l. colle SO\'Venzioni, poichè è un collabo– ratore dei la\'Oratori, e si ritiene generalmente che le somme che versa :.\.Ile ,·arie c.'l..SSe non debbano essere riteriute qunli clecluzUmi del suo profitto, m 1i qua.li atldUùmi al costo di produzione; così il c:~ratt ere di dono caritatevole non apparir ebbe pii1 affatto (2). (1) La. trasformazione dei p.'Ltronati in associazioni operaie sovven– zionate è stata annunziata oome un gran progresso dal sig. Oh. B.obert in una conferem-.a fatta all' e!<posi~ione del 1889 (Merlin, Le métayage et la pa.rteoipation au x .b(inéfìces; U.ousseau editeur, Pa ris pag. 258•258). (2) Il sig. Engel.Dollfus pensa ~he bisogna calcolare 10per centodei salari 1,or le opere necessarie ad una grande officina.
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