Rivista Critica del Socialismo - fasc 5 - mag. 1899

386 ltL\'ISTA CRITICA DEL SOCIALISMO molto poco ai risultati otten uti, all'eguaglin.nza fra tutti i miseri ; si dava a quelli che si rwevano sotto mano, cosicchè i soccorsi furono generalmente nel fatto localizzati a prò di gruppi urbani })rivilegiati, precisamente come al tempo dei tiran ni ! Fra gli esempi, che si potrebbero scegliere per illustra re la storia della carità, ne JJrenrlo uno offertoci da Amedeo 'l'hie1Ty. L' anno 307 la pazza di Paola (l' amica di San Girolamo) mori lasciando i suoi beni ai poveri; suo marito Pamrnacchio si fece monaco; im– piegò somme enormi per far divertire tntti gli straccion i nelln. ba. silica di San Pietro e distribuì a tutti copiorn elemosine ; San Gi– rolamo, San Paolino di Noln. non ebbero elogi sufficienti per una cosi bella condotta e quest'ultimo esclama: (2) , Poteras, Roma, intenta tas tibi illas in Apoca.ly}JSÌ minas non timere, si talia semper ederent munera senato res ! • L'autore molto cattolico da cui traggo questo racconto non è cosi entusiasht come il Padr e del IV secolo. e< U cristianesimo, penetrando nel patriziato romano, ,•i produsse effetti veramente singolari. Arricchite in origiue colla conquista vio– Jenta e pii.1 tardi colla spoliazione organizzata delle provincie, queste grandi famiglie, diventate cristiane,sembrarono non aver più altra idea che quella di riabilitarsi....; esse affrettan o, precipitano la loro roYina con t.'l.nto ardor e quaqto ne a,•ernuo m~sso nell'accumul:ire le loro prodigiose ricchezze ». E' propr io il masochismo, che ho più sopra segna.lato. Queste elemosine non mutava no la situazione economica delle popolazioni J}O\'ere, erano inefficaci quanto le distribuzioni gratuite di gnin o, a.Ile quali side\"onoparagonare. I redditi enormi del sena– tore cristiano erano prodotti del lavoro di nn esercito di lavoratori ru– ra.li miseri; si continuM a ad opprimere il contad ino e a rendergli la \'it:t impossibile, si cont iuuarn a rO\'inare l'agricoltura . La. vera e intelligente carità. (se la carità avesse potuto avere un senso sociale) non sarebbe essa consistita nella liberazione dei produttori da.Ila servit{1 flCOnomica, abbandonando ad essi il frutto del loro lavoro 1 rt cristiano ragiona. come se la ricchezza si produ cesse da sè; è come il polinesiano che dorme ai piedi dell'albero chè lo nut re; se gli spiriti sono propizii, il raccolto sarà abbon dant e, e sarà un ott imo guada.gno, per cui saran no dovuti dei sacrifizii. L' idea di una maggiore giustizia nei rapporti di produzione pare estran ea alla. Chiesa ; ed infatti 1101..1 si vede come quest::t.giustizia potr ebbe de– rivare dall'amore per Cristo. li povero che incontriamo per strad a è l'immngine di Gesi1; diamogli per amor di Gesù e senr..a.proccu- (2) A,:. Thierry, Saint Jir6me p. 873. In un altro punto del medesimo libro, parla ndo della.carità stravaga nte di un certo Giuliano, dice: e Questa società romana del \" secolo andava in rovina cosi per le sue virtù, come per i suoi vizi • (p. 419). Andava in rovina specialmente per la mancanza di ogni giustiz ia.

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