Rivista Critica del Socialismo - fasc 5 - mag. 1899
a r.ANQUIS.\tO E SOCIALISllO 397 Di uuo,,o - so}to • Inghi!W1-ra , - i hl:"rnquisti ,·engo no desi– gnati come .' il partito propl'iarnente proletario> di :Frn.ncia e viene giudicat.'l con questo criterio ln.divisione, che nel frattempo ern. ~w– venutn, trn. i Cnrtisti. Tn perfettn conformità :-ilio flpir1to blanqui sta che spinge,•:--.. continun.mente nlli--.. , epuraiìon e del parti to da' mo1.zo rh·oluziona ri. la Circolar e cMistnta. con compiacim ento che i delegati dell/\ Lega de' Comun isti hanno contri buito alla, sepamzio ne re– centemente aNvenuta., degli elementi radica li dn."moderat i nel Gnrti– smo. L'\ fr.wione pH1a.vi1,nzn.t:l. uellP :me re,•indic:u:ioni immedw.te e nei snoi metodi è ritenuta esser quella che meglio rapp resenta il pro– letariato . La storia. ha.poi mo<1trat o quanto questo modo di vedere fosse errnto . I blanq uisti si sono rivelati inc1ipn ci di svih1pp11.r11 dal proprio seno un ptl.rtito operaio; ma i Cartisti rivol11r.ion:i1·iperdet– tero addi rittur a ogni influenr... 'l sulle or~anizzazion i operaie ing lesi e il loro c..,p o più inte!li j{ent-c, J~rnesto J ones, feoo da ulti mo quello appunto che egli nel 1850 aveni rimpr overfl.to alla frazione mode– rata dei CJa1tisti : egli si J>Ortò a. Manchester candidato di concilia– eione (di compr omesso) de' libera li e dei rn.dic..'l.i, n.llorchè una mnlatti a mortale tronctwa miciera.mente il corso della sua vita. Accanto alla gio,,inez1 .. '\ del movimento e alla tendenza ge– nemle di quel tempo. si dern a<:,Tirn1·e il giacobinismo ri,·o luziona• rio e prolet.'lrio di allo ra., frn. altre cose, al resto di 11uel modo di pensrirc hegelia no, che ade··iva tutta, ·ia n.lln. mente òi ?lnrx. li proletar io fo pensato come 1':tntitf'<1Ì del borghese, o pintto~to si oon'3ido.>ra come vero proletar io qt1egli che pensa.e sento all'op posto del borghese . :\la questo modo c!i pens1.re affatto oppo~to n.1bor ghese si illcontro. meno che in ogni altro stra to delh elnsse operaia in quelli, df\ cni può germogliiuc il mo,·imcnto operaio. l/orgn. oi1,1.n.– zione per me'itieri e per ns~ociazioni e<1ige in quelli, che In.fanno, qua– lità. che h3.nno molto del horghe:;c, e dove non e<Jicitono, le sviluppa. L'operaio, edncato nlla scnob di (1uestfl.or ~anizzazione, e giunto acl ele,•nre per mer.1.0di essa il suo tenor di ritn., cessfl.forse di essere proletmi o1 Oggi si fa s1>esM un abu so della parola • proletario » non meno fa! IA.ce, ma molto meno s~us'.tbile di quello che se ne fa.cera. cinq uant'nnni or i:ono - Si parla di e tattica prolet::u-ia >, di e metodo di lotta proleta ria , : 1>er dire che una d1ta tatt ica. sin. o no specificnmente proletaria. sen1,n. render si menomnmente conto delle a~ urdità., a cui questo modo di vedere conduce. Nelle questioni di tatt ica però tutt0 si riduce f\ ,·edere, se da,ti modi di ngire, senr.:\ compr omettere l"fl.YVcnire deg:i oper-ni, gionino in dirett i\ contraddizione ton il presupposto , che soltnnto lo sviluppo dol 138 pitale potesse portare a oomp!eta 11111.turitlt la classe che dovrebbe ese– gui--e la rivoluzione comunista. I""' Circolare proponeva agli operai una politica contrar ia n quella veduta , una politica che 1 se segui t.a 1 aYrebbe polut.o giovare soltanto alle classi reazionarie.
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