Rivista Critica del Socialismo - fasc 4 - apr. 1899
35S Hl\'IS'l'A Clm' lCA lJEL SOCIALISMO pieni di malizie e perfidi. Ma il cliaman vede sino al fondo delle nere anime loro. g da loro che viene tutto il male su qnesta terra; S"l.ccheggiano il popolo e gli comunica.no delle malatti e; e col• ra.cquavite che port1.1uo con loro nella. ta(qa uhbriacano la pO\'era gente. fo. cupidigi 't e la m·ilizia. non lw.nno per loro limite alcuno - Essi sono ......... 'l'riste e affranto dal dolore, ascolta.ndo questi ~foghi, Kaitnna scuoteva affermativame nte la testa in segno di approva11ìone. E ma.lgmdo il litro d'acquavite che qnest.'\ volta io gli offrii, ,·isto In. grande sventura da cui era stato colpito, egli fu completamente domin ato dalle p,'trole del cluunan. Fuori di sè per questa morte, il cuore affranto dal dolore come capita anche a noi quando siamo colpiti dalla perdita di qua lche persona che ci è cara, egli confor– tava la sua affiizione col nettare che gli Mevo portat o e anche mi abbracciava. per manifestarmi la sua amicizia, ma quand o h mela spinosa. (1) mescolata all'nlcool ebbe prodotto il suo effetto e la sua lingua cominciava a diventar pesante come già era h sua mente, egli balbetta,,a inconsciame nte la sua frase : , Rus:;o non buono >. aggiungendo che i Russi hanno il cattivo occhio; che l'a– nima loro è nera, e che non cercano che a. fare del male, e sol• tànto del male ... Vi era in fondo molta verità in queste lamentazioni ingeuue di un nbbriaco. Così si spezzò la nostra amicizia. Senza dubbio , ogni tanto veniva a vedermi; come per il passato si sedern. vicino nl fuoco, mi chiedera di dar gli l'uno o l'altro ogget to di cui arnva voglia, nou faceva cerimonie nè col mio tabacco, nè col mio tè, discorrern, a lungo dell'acquavite e talvolta. a11che mi canUwa delle can· zoni. Senza dubbi o nndavamo sempre a cacciare insieme e, come prima, cahr.,1,ti dei nostri enormi patini, facevamo lunghe corse attr averso la taiga, inseguendo l'a lce; ma non era pili come prima. Evidentemente le paro le del cltmna11 lo avevano convinto e la nostra amicizin. ne era scossa. Da quel giorno, ogni volta che Kai• tuna mi faceva una carezza o diceva una parola. benevola, sentirn che usciva dalle lrt.bbrn non dal fondo del cuore; che do,·e,·a na· scondere uno scopo qualunqu e, servire a dissimular e un secondo fine o vPdute speciali. l\fa Kait una non sapeva. fingere come nou sapern mentire. Queste e.1.reze che prodignsa goffamente erano troppo ingenue e prendevano una forma grottesca.. G REGOl!IO MA 'l'CHTETE. (G'cmfinuazionee fine al prossimo numero) (1( Mela ohe serv(loa falsificare !'11cquavite.
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