Rivista Critica del Socialismo - fasc 4 - apr. 1899

322 IU\' ISTA CIUTICA DEL SOCULfS:UO tecu ich~ che hanno finora prodott o, come il Marx stesso ha dìmo~ strat o, 1 maggiori ri\·olgiluenti stori ci 1 , . Le_scoperte tecniche, r accrescimento dei capi tali, ln. grande– tn?u "-tria possono. menai-e n.l Socialismo, ma :id una rondizio ne, che– gh uomini si el~n no nll' iden. di una convi,·enzn. armonica , che ai comprnet rino dei ·,antagg i immensi di nna socicb\ egualita ria. 1l Socia li1,mo dcri,·a da questo concetto la sua ragion di ess,•re, non < dalle app licazioni della mecc:rnic..1, e della chimic:1., (A vanti! n.. 79). Se :td un dato progres so della meccanic.n e dolla chimica cor– rispond e il Socmlismo, chi può dire qua le :litro ordin{l,mento .so--. ciale corri sponder:\ nd un progresso ulteriore? · Alla fin fine, nella dottl'inn marxi sta, il Socialismo è ridotto ad. unn vrevisione. Non ,·i s:.1rebbe nessuna mgion e int rinseca per de– sidera.re il Socialismo e per lott a.re per h1. sua attu3 .zio11e. J,a grande– originale idea del 'Marxismo, secon do il Lab riola, è questa, che esso. non ci dice quel che la società dev'essere, ma qnel che può ilp r<>-,. letariato nell'a ttua le lottn. di classe. Ora la pi-e,·isione, come forza impulsiva all'azione, non vale il senti mento di giustizia. Pre,· edere 1111a cosa. senza attri buirle nee-. suna necessità moral e, nessun caratt ere obbligat orio, non basta a. spronar ci :1d agire , a nzi noi desistiamo dal!' agire qu{Lndocrediamo. che una _co&t debba necessaria mente, pe_t• una llt!Cessit:1 mate riale. avverarsi. Certo, oltr e a dimostra re che il Socialismo è intrinseca mcnte– giustn, noi dobbiamo dirn(}strare che esso è J)r.'l.tic.·uncnte ntt uabile,. non fo~e che per rispond ere a quelli tm: nostri aHcrs: uii eh& ammettono l'una cosa •i negano l';tltra. i ra i marxisti non si curano di fare nò 1'1111:1., uò l'a.ltrn di-– mostrazio nc : essi si cont entano di dire che il Socinlismo, o il Co-. muni '>mO, è conscg11euz:1. nece'Js:uia ed ine,·itabil c, nell'o rdine . dei fatti, delfottuale ordiname nto socin,le. • li C,1pitaJismo si distrug ge ,fa sè , ; t< il regime ttttnnle porta in sè i germi della propria dissolmr.ione », - dicono imarxisti imi--. ta.ndo la dialettica hegeliana. Ma se si a llude alh concone nz:~ che si fanno tra loro i capi– talisti, tutti ,ianno che es~a è lirnitafa , ogni giorno più, da Sinda– cati, Borse, tratt ati di commercio ecc. Se poi si allude :illa lotta tra operai e capita listi, certo questa lotta JHIÒ riescire :dia distru– zione del C:1JJitfllismo e alla· costit uzione di una società so~ialistiea, ma a co11dizione che l'operaio sia mosso a lottn re da un ideale di giustizia, da qualche cosa di superiore ai snoi intere ssi mater iali immediati. Perchè altrim enti piit l'opemio è pornro, piì1 egli è soggetto. al capit:.dist..1,e disposto anc he a dar e la sua vita per difende rlo– Il numero non sempre costit uisce forza: talvo lta p11ò esser ra ... gione di debolezza. Infatti è n.ssni più facile ai capitalist i, che so~ pochi, di essere uniti e di combntt ere insieme, che non flgli operai,.

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