Rivista Critica del Socialismo - fasc 4 - apr. 1899
318 Rl\'I Sl'A. CRIT[C.\ DEL SOCI.U.IS )IO fanfa.~ie 'J)Oliziew;/te, che per pareoohi anni lmnno fatt ,J di Merlino uno spauracchio? - e dimentico volentieri le lotte acerbe dei nostri anarchici contro il partito socill\ista, C',he<:i formava in Italia intor:10 al .llarxtlono ... Ma io mi riferisco al libro di Merlino l'Ifctl ie feUe q1.t'el!e C!~t, tutto pieno della traù izione di Bakuniue, fondatore, secondo lui , del So,;ialirmw in lfalia , e al suo opuscolo, Ne,;e.~sitéel ba.~e-'f d'iui'une e1ifen fe, Bruxelles, 1892, tutto vil>rante di rivoluzione pros sima. » li prof. Ln.hriola dimentic..'\ 1:olentier·i molt e altr e cose, oltre all e !otte n.cerbe degli n.narchici contro il parti to marxi sta. Dimen– tica , per e;:einpio. le lotte n.cerOe ed ingene rose di cert i mar xisti contro ~li :uwrchicì. Dimen1ica. che effett i,·amente fu Bakunin e che fece in Itnfai. (e in IRpagna) i primi pro~eliti ::ti Socialismo, stra p– pandoli al pnrtit o mazziniano. (U prof. Labriola pnrh e scrive di Baknnine col li,·ore, che portan o i deboli e i pusilli ai grandi uomini d'azione, qual e fu certame ute Bakunine). Dimentica che i baku nisti. fondato ri delle Sezioni italiane dell' Internn.zional e, ac• cettarono - come ho spiegato n.ltrove - la dott rina economica di Mar x e la divulgarono (V. il compendio del Capitale redatto dal Catiero e pubbli cn.to dalla Plebe di Milano). Dimentica che il mio libro L' Jtalie telle q1t'elleest fo scritto nello spirito della dottr ina marxi sta, ed altro non è che un tent..'tfo•o di interpretare la storia recente d' Italia co' moventi economici <i.ella Borghesia. Fu dopo di avere scritto questo libro che io, ripr endeudo a stu<liare il Capitale di Marx, fui colpito dn.llo sforzo continuo del– !' autore di ridurr e a categorie logiche , a mere a.stnui oni, i fatti economici, e concep ii d~i dubbi sulla corrispond en:m della dottrina del ,·a.lore coi fatti; e abbozza.i una serie di al'ticoli, dei quali con– servo il primo soltanto, (gli altri mi furono , port..'ti via in ull3.per– quisizione, e fanno par te di un dossier che giace negli archiYi del tribun ale di Parigi ). Pill ta rdi esposi le mie obiezioni al :Marxismo·nolla Societé No1t– t·elfo e nella JUvolte, non sen1,a mara.viglia de' miei :unici ana rchici, che a quel te>mpo erano ancora imbevuti delle dottriue marxi ste, e in nome di queste ·combat tev:ino il parl11mentar is1110, h legi'!la– zione del lavoro. e prcdica\'ano < l'esprop riaztone violenta degli e~ spropriatori )J a giorno fisso. La crisi, o piuttosto la critica del marxi smo cominciò dunqu e nel campo a.nn.rchico, quest' è vero, (se non si rnol tene r conto dei maloniani); ma e99a si è poi estesa e continua nel estend ersi nel campo dell' ortodossia marx ista. PoYero professor Labriob. ! .Dacchè egli si è messo n. fare il mard~t a... teorico, i marxi sti disertan o l'uno dopo l'fdtro il ca.mpo. Una delle colonue del ma.rxismo, il Sorel, che l'Jcrissc u11a. pre– fazion<', pie.un . di lodi sperti cate, all'edizione fr::mcese dei Sag!}isul maf,,rial i.<wV> storico, lo ha n.bbaurlouato in un modo vemme nte crudele. LI Labriola avern. intaYo!:1tocon lni 1111a con,·ersazione s0ritta sni modi di convert ire la gente al.marxism o (questi modi sarebbero:
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