Rivista Critica del Socialismo - fasc 4 - apr. 1899

316 RIVISTA CRITICA DEL SOCIALIS~IO ora) che ha scritto: , (E') un fatto comune a tutte le Associn.– zioni: dacchè vi sono cose da amministrare e funzioni da com1Jiere, si costituisce necessariamente un governo > (1). Gli uomini che formano un partito politico - specialmente quelli che lo dirigono e governano - contraggono fra loro col tempo, oltre il vincolo originario della comunanza di idee, vincoli di amicizia e talvoltn. anche di interessi, e sono naturalmente por– tati a difendere sè stessi e la loro posizione combattendo qualunque innovazione si voglia intr odurre nel programma e nello indirizzo del partito , se l'idea non parta da loro o dalla cerchia dei loro intimi. Cosisi spiega che molte mie idee, hanno potuto essere esposte nel!' A vanti! dal pessimista e da.altri e son parse ragionevoli, mentre in bocca mia sembrano eresie! I part iti politici hanno i vantaggi e i difetti di tutte le orga• nizzazioni: essi cominciano pieni di vita e di ardore per la lotta, ma a misura che crescono aumenta in essi la teudemm. difensiva e la. preoccupazione della propria conservazione, tinchè di\"engono non di rado un impedimento al progrei::sodell' idea che rappresentano. Una tale degenerazione è natnr:ilm ente più facile ad aYverarsi dove 1minca il controllo, la gara, quindi, per ciò che ci rigunrda, nei paesi do\"eil movimento socialista. é incanalato in un unico partito, dove tutti i militi del socialismo sono inreggimeotati in un unico e grosso esercito. In Germania, per esempio, il caporalisnw, lo spa.droneggiare del capi dà luogo a continui lamenti, dei quali hanno echeggiato le sale dei Congre~si.Ivi il socialismo, checchè si dica, è meno attivo, meno batta.gliero all'infuori delle elezioni, e ha minore influenza sulla \'ita ·pubblica, che non in Francia, per esempio, dove pure esso conta. un minor numero di proseliti, appunto perchè, a dilfe• rema del fra.ucese, il prwtito democratico-socialista tedesco è unico ed è organinato autoritariam ente. Io dico dunque che non vi sarebbe gran male a costituire in Italia un nuovo partito socialista, co11un programma più pratica• mente di azione. Ma pur troppo noi non possiamo concederci questo lusso; non possin.mo e non dobbiamo sprecare in lotre di riorganiz- 1.azionela poca energia, che ci rimane. Nel momento att uale abbia– mo a far rli meglio che suddividerci e combatterci a vicenda. Dob• biamo unirci; e - qualunque ne sia il \"fl.lore- a questo fine in• tend e l'opera mia. In Pro e contro il socialismo, e altrove, io ho dimostrat.o che non esiste quel!' abisso, che taluni credono di vedere tra socialisti democrati ci, Rociafoiti H.narchici e repubblicani socialisti (o colletti · visti); e perRisto a credere che tolti i pregiudizi setta ri, e abbnn• donate le fonu ole astrat te e vuote di senso, noi ci troYeremmo (1) Sor:i(tlùm1e et Philosophie - Paris, Gia.rd et Brière 18l)9, p. 178.

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