Rivista Critica del Socialismo - fasc 4 - apr. 1899

H, \'ANGEW, LA CUIES.\ E IL SOCIHI.S~IO 301 Fu detto AJ>esso che 11i i111pn~nrrebbero i kore mi della l!OOllle– tria., se questi teoremi urtllssero de~li intereSAi;bisognerehhe dunqu e credere che l:1. moro.le finirà ptr occup:n-e un posto molto subor– dinato nelle preoccupnzioni munne: mn. non n.n iene Dulia di ciò. Più l'uomo moderno (fo·ent.'\ colto e magt,:iormente è sensibile alle idee mornli ; si può duuqu e ven11:1re che la morale è, piì1 che In. sciem-.n .. impost:i chlle lrg-µ-i fo11<lrn11entali del nostro spirito, poichè snpran' ive ai sofismi <tetati dn.ll' inte resse, meutre la. l'=<'il' ll7.ll. può sd lupp~rsi senza nemici. Chi oserebLe dire oggi che il 111ondo JJUÒ fare ll. meno di scien7-'\ 1 Come snppol're che JIO"l.<1.a fare n meno di mornle 1 Per fnrsi un'idea chinra de!!"etic..'\ modnna , è necessnrio co– struire il sistemn che rnc.;hiude tutte le forme essem:iali che può as– sumere l'etica . Esse si possono ridurr e n tre; (1) 1° Si trova dapprim a, 1111 insieme di regole che ricordano un eo<lice penale: l'uomo è n.Hisato .che egli si espone ai più gran di pericoli se gli accade dì violare certi precetti. Quesfa morale ciel terrore non si può intendere che SP si suppongo no esistere degli esseri superiori n.llrt. esecU?:ionc delle leg~i che hann o promulgato; questi esseri sono In sorgeute etica. 8en1,a. il pr inc1jJio divino (2) una simile morale è iniutelliggibile. 2° 11 secondo momento è ~uello della sanf.ità: il cristianes imo ha raggiunto In perfezione di questa morale. Non è più l'Mmo delle tribii che si deve considernre, ma il f,<1ele; l:i condi1.ione prima per divenire Y<'rnmente santo è quella di es– sere discepolo; il discepolo deve sfor1.arsi di imita.re le a1.io11idel sno maestro, senr.a. t:.emerGcast ighi e sen1..n sperar e ricompense. Mons. Talamo dice per esempio n. proposito della carità cristiana (p.11); ( E' una C.."lrih\ che nobilita il benefattore , perchè non chiede ricompensa., ma gnnrdando unicamente a Dio, i11tende di os~enar ne t comandn.menti, rl'imifarne In. pronidenzn., e di aspetta~c ne il con– !'4Cguimento di quella finnle pcrfeiione e felicit1\ a cui tende irresi– stibilmente l'umana nn.turn. >1 disupra di OfJlli (U/Jallo. L' umanità non ci 11.SOOlterà ohe nella misnr.i. in cui i nost ri sistemi coinoideranao coi suoi doveri a coi suoi istinti •· Storia di Israele. voi. V, pag. 182. {1) Mi avvarrò varie volte di questo metodo hegeliano della.divisione in tre momenti; ricordo ohe non bisogna considerare questa evoluzione oome una rigorosa. divisione rlelln stor ill; in ogni epooa tutti i momenti l:10110 ,c:eneralmente o<W.sist.enti in una certa mi::mra; ma vi sono delle epoche in oni prendono le loro form e classiche ed e ciò ohe permette di studiarli col metodo dell'osservaz ione. (2) In tendo questo termiue in un senso molto genernle , in mo.:!oda farv i entrare anche la suptrstizione dei selvaggi, beuchè l'idea di Dio sia molto fìlosofi.;a. per molti popoli.

RkJQdWJsaXNoZXIy