Rivista Critica del Socialismo - fasc 4 - apr. 1899
300 Rl\'I STA CRITICA JlET, SOCIAT,IS:\IO Sono note le parole suhlimi che Shelle.v ha me~"o in bocca del suo Prometeo, rivolgentesi a G10,•e: <Chimi hasah·ato dalla morte, dalla schiavitù 1 Non hi1i forse tutto compiuto, o cuore sa11tamente infiammato 1 L'eternità onuipotente e il destino non mi hanno forse fabbricato uomo1 Credi che io a.vessi doYuto odiare la. Yita e fug– g;re al deserto, perchè tutt' i fiori dei miei sogni non hanno .sboc– ciato 1 Resto qui a fabbricare uomini alla mia immagine; una razza che mi rassomiglia per soffrire e per piangere! , Ecco l'uomo mo– derno, che non rende conto che a sè stesso e che non dispera.mai dell':~n-enire. Per molto tempo, lo ricono<1co, fu difficile di appurare bene i principi delln nuova scuola etica, perchè i teorici del diritto na– tura.le rimasero impigli:iti nella via tracciata loro dai teologi sco– lastici. Come comprendere l'esistenza di un diritto che non è mai attuato sulla terra, se non s'immagina. una legislazione che lo pos– siede net suo spirito 1 Come comprendere che l'uomo pOS:Jll. reclamare cambiamenti sociali in nome di questo diritto, !H~ non v'è un padrone sovr,tno del mondo, cho gl' impone I' obbligu di conformarsi alle regole che quegli hn. deposto nella natura umana crea'ndolo 1 li diritto naturale è come la sciemm.,esiste per_tntt,A l'eternità , precisa.mente come i ropporti inn,riabili delle grnndezr.e ti~iche; l'uomo lo scopre eoco per volt..'\, come scopre i principi ii.ella na– tura. pn.sso a J)asso; la morole e le leggi meccaniche IHinno la medesima. sorgente, (la volontA 1.1ggia del creatore) e il mede– simo garante (la divina neces::::ità). Ma <•ggichi sente il bisogno di dar e, come Descartes, Jddio come ~arante della verità scientifica 1 FJ allora perchè pretendere che la morale non possa fare a meno del principio di,•ino 1 An,iene per l'etica come per tutte le creazion i uman e, la. si constatn nella storia come si constatano i diversi modi di ngire degli nomini; I' ossennzione ci mostra che, sempre r uomo si è preoccupato delle qualih\. momJi delle azioni, che sempre vi sono state proteBte contro gli abusi della for,m, che tutti i popoli hanno costituit o regole di diritto, alle quali i cittadiui si do,·evano sotto– mettere. I principii d"etica l1anno potuto essere assurdi - non però più assurdi dei principii delle i::piegazioni dei feuomeni della natura, di cui s'accontentano i selvaggi e molti uomini l"ivili. Se la scieuza è una i-eaìtà che ne.~uno mette in dubbio, mal– grado le teorie iusensate cho si sono tah-olta insegnate in nome della. $Cienr,n e mn.lgrado gli errori secohiri commessi a proposito delle leggi piit importanti della natura - in virtù di quale principio si contr.1-iterebbe la realtà della morale 1 (1). (1) Renau scrive: • L'uomo non anivn mai a persuaders i uhe la sua sorte ,,;ia simile a quelln dell' auimale ..... Le credenze necu-~arie xonQ al
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