Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899
198 RIVI:'{TACRITICA DEL SOCJAUS;ilo il principio del giusto prezzo delle cose e delle opere. Nondimeno agli artefici e operai - insegnarono i teologi - , niente altro è dovuto se non il prezzo, intorno al quale si è convenuto, sebLene sia infimo. Che se fosse certo che il prezzo stabil ito fosse minore dell'infimo, nullameno può essere che l'opera loro non sia mag– giormente utile al padron e, il quale non li aue bbe accetta ti per prnzzo maggior e. , Così se ne va. a gambe all'aria il principio del giusto prezzo, per gli operai. Vediamo come se ne vada iu fumo anche il famoso : quod supercst date pauperibus . e Vi è precetto divino natura le e positivo di far limosina, il qual precetto obblign. sotto peccato mortale. Nella necessità estrema del prossimo ognuno è tenut o di soccorrerlo non solo de' supertlui dello sta,to, ma eziandio del necesmrio per la decenza dello stato... li necess.:1.rio allo stato abbraccia i beni che si ricercano per so– stenere i pesi della famiglia, per aliment R.re i serri , educare i figli e collocarli in qualche stato onesto, secondo la loro condizione, per dar la dote aJle figlie, per fare donativi onesti, con\'iti mode– rati con gli amici e per esercitare l'osJJitnlità, come pure per con– ~ervare un tale stato in qualunqu e caso calamitoso che fosse per ::i.ccadere, come sono le malattie, la guerra, la. carestia, ecc. Anzi abbraccia eziandW i beni necessarii per accrescere onestamente il vroprio vatr imonio od anche il proprio stato! , .... Si noti che quest' opera di un teologo, tradotta in v:trie lingue e annotata da altri teologi, è veramente un libro di testo. li suo contenuto non è difforme da quello di tante opere simili. Ed es.5a esprime l'opinion e, non già.de ll'a utore, ma dei dottori della Chi('sa, e specialmente di S. 'l 'omma.so , che vi è citato più ,,oJte in ciascuna pagina. :Monsignor Talamo mi biasima di 1werla.citata e mi fa sa.pere che ln. Morale Cristiana • vaattint.1. alle fonti auten tiche c conside– rata. in sè, nei suoi sommi principii e nel suo razionale srnlgimento storico, non già nelle parti colar i app licazioni e interpr etazioni, che se ne siano fatte da tale o tal altro mora lista e che, se possono t:L– lora spiegarsi per le speciali condizioni dei tempi,possono be1.1anche essere difettive ed errat e. , Rispondo che mi pare impossibile ammettere che la religio11e cristiana, proclamata dai cattolici immutabil e perfino nelle sue forme, nei riti, e nella lingua adopera.ta nelle cerimonie del culto, sia mutabi le nella sua parte sostau'l.iale. Ciò che fu ritenuto prlc– cato ieri, od un secolo fa, dalla Chiesa, non può esser diventttto oggi una azione meritori a, e viceversa. . Che se la morale cristiana dern riguardarsi in relazione ai tempi se si ammette che essa ha evoluto e continua ad evolversi, non è logico dire, come fa il Talnmo, che questn. Moral e, quella d'og gi cioè, che è in relazione con la società. odierna, tutt'altro che per– fetta, « non potrà e.:1Seresuperata mai. ,
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