Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899
LA CONCEi\TRAZIONE CAPITAf.lSTA 261 c:1pit;1_listica non si verifica in agricoltura, e che, a.I contrar io, nel Belgio per esempio, il numero delle a.ziende di più di 50 ettari di- 1ninuisce. mentre quello delle piccole aziende a.umenta formida bil– mente. Vediamo se t:.ili conclusioni sono giuste e bene accerta te, o se esse non poggiano e;iclusivamente snll' equivoco. Analizzando più davvicino le stati stiche su cenna,te, si arri\·a a quesht importanti ssima conclu sione: nel Belgio, il numero delle aziende agricole, piccole,medie, ed anche delle grandi, è diminuito; vi è diminuzione , infatti, per tutt e le cate~or ie, da 3 :\ 10 ettari , d:t 10 a 50 ettari, e al disopra di 50 ettari. In breve, il fenomeno è affatto generale, ma ciò che aumenta, uei tota li delle stati stiche , il numero delle aziende agricole, sono i pe1.zett i di terra , , i fazzoletti da tasca,, i quadrat i di Ca\toli. in una par ola., le piccole coltirn zioni che appart engono, o che son fatte da opPrai indu striali, da JJroletarii , e che non sono che l'n,ccessorio di un industria o di un mestiere. Dttl momento , che voi diffalcate questi bricioli di coltirnzione, questi pezzetti minuscoli, questi orlicelli,-.rion resta che un ,sol fono~ m\lno general e, cioè la dù11in11:.io11e del"numero di tutte lCa:.ierule JJiccole, grandi o medie. Donde si Yede che due fattori inten·engo no, pe-r diminuire il nu~ mero delle aziende agrarie propr iamente dette: la ridu zione del do– minio rurale, e in secondo luogo, la. creazioue di quelle nziencle ope– raie, che non si possono considernre ._senza alrns.,r e delle par ole, come nziende rurali propri amente dette. E questa un'èvoluzione molto in– tere ssante, e/te si allontana egualmente dalla legge di concentra:.ione rapitalisficci, come essa è staia classicamente formulata,e <hille confu.- frui oni, che si pretende farne. · Ciò che realmente avviene è : da mia part e aumento del uumero delle nziende, che producono valori d'uso, oggetti consumati sopra luogo, e restano completamen te fuori la. sfera. di produzione capita– listica, ma. che sono tenute da JJroletar ii industria.li , dimodochè il ca• pital ismo, inwce d'impadronir si della colt ivazione, si è imJmdronito dei coltivatori ; e d'altra part e, diminuzione del numero rlelle azirnd e realme nte agricole con intensificazione della coltura , sviluppo del macchin:smo, aumento delcap-italecostante relatimmenteal capitale i·ariahile. Io ho sott 'occhi uua stati stica, receuti ssimn, del numero delle macchine agl'icole impiegate nel nostr o J>aese. Nel 1880, ve n'erano poco pii.i di 11000; nel U-95, Ye ne so110 piil di 2000; e d'altra parte, a misura che diminui sce la popolazione agrico la., che l'esodo verso le città aume nta, che li~mano d'opera agrico la di\'enta piil cara, noi ve– diamo ìe terre coltivate a cereali, le coltivaz ioni di un'estensio ne or– dina.ria, far 1,osto a pastoriz ie e a rimboschimenti . Cosi, per esempio, nel Belgio, in 15 anni, i cereali, che sen 1 ouo a nudrir e l'uomo, hanno diminuit o di pii1di cento mila ettari , mentr e al contrari o i rimb oschl– ment i, le pn.sture artificiali ed altre, sono aumentate nella stessa
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