Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899

MORA.LE SOCIALISTA E MORALE CRlSTU NA 197 eseguire la.vori pericolosi o_dannosi alla sa.~ut-e J>er sod~ isfa.re ad 1111 cnpriccw o ad una va!llb\ de lla gente ricca: nè che Il padrone che espone a rischio di morte i suoi operai è reo d'omicid io. Anzi si insegna esser~ lecito e dov~roso o::spo_rre ~ ~criti care .la propria rita.per il superiore, per la Chiesa o per il Principe. Obbedienza cieca. è dovuta al superiore, alla puhblie,'\"~utoritA ; a segno che il con– dannato a. morte pecca mortalmente se si uccide. Egli è tenuto dì , andare al luogo destinato, aggìust.'\.re le mani e fare quelle cose, le quali non poss~no .es~e:e fatte c?modamente dal carnefice. , L'accusato pot (gmr1d1camente mterroga to} è tenuto, sotto pec– C.'ltO mortale, di confessare il delitto a costo della vita e di pale– sare i complici ( se llOn si possa fare il suo delitto senza complici e il bene comune o la. legittima consuetudi ne esiga che si sco– prrrno ecc. »; e l' innocente stesso è tenuto di subire la pena di mortt>. se non possa fuggire senza pubblica resistenza e senza scandalo. ( È contrario alla legge naturale e divina non gi;.\ la guerra, p.'l.ssn.temJ>O dei principi. ma la sedizione, perchè per la legge na– turale la. suprema potestà. risiede nel principe e la volonh\ di lui è legge ai sudditi. Ed è contrario a.Ila legge naturale , chi l'in– dovinerebbe 1 perfino il leggere i libri messi all'In dice. La schia– viti1è contraria alla legge natural e : nondimeno non è lecito allo schi:wodi nascita o per vendita di fuggire ; anzi l.lCJJpure ai pri– gionieri di guerra per la specio&'\. ragione che ( fintantochè essi non sieno arrirnti fuori dei contini <le' suoi nemici, i loro padroni hanno •ero.mente jus di trattenerl i. Pertauto (soggiunge qui il teologo che :1.nnota l'opera), non potendo la guerra esser giusta da una parte e dnll'altra, ·i v-inti non si possono difendere ». Vae victis I La guerra giusta è quella dei vincitori . È il caso di ripeter la. causa dei vincitori piace agli Dei; a Catone piacque quella dei vinti. • Chi ha deflorato con promessa. di matrimonio è tenuto di sposa.r e. eccetto (fra altri casi) se la promessa fu finta, e la donna ha potnto accorgersi della finzione..... dalla dillèrenza, gramle di o:mdizone (1, lei nota » (S. Tommaso). Che, se la donna non ha 8:lputo la, grande differenza ne' nat.'\.\i, nella ricchezza, ecc.,· e l'alt ro ahbi1 fintamente promesso, secondo molti teologi e lo stesso santo , 11 seduttore ( non è tenuto di sposarla, ma di soddisfare col da– naro acciò possa maritarsi onesbimente con qualche altro ... Perohè ~ nou conoscern nè dimanda,·a un consenso di tanto ml ore; ~entre non conosceva la. condizione e la. dign itAdel promettente, ~I9ual consenso non può essere dato dall'ingan natore, sen:r.ache 1 ns 1 eme dia molto più di quello che la.femmina ha. domandato e che egli doveva. L'uomo poi di condizione superiore che ha pro~ ~es.so \'eramente il matrimouìo è ad esso obbligato, q_ualoranon 3 ' tema da ciò qualche grave scandalo >). Gasi tutte le s,::appat oie erano offerte agli , nomini superiori , . li dritto can onico proclamò - e bisogna rendergliene lode -

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