Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899
196 RlVlSTA CRITICA DEL SOCIAL!Sll O Per gli stessi credenti poi la religione non e vincolo sufficiente, dal momento che tut to si riduce a placare Dio e impetra re da lui, dopo averle commesse, e magar i in punto di morte, il perdono delle proprie colpe. La fc1rza obbligante de' precetti della Mora le dev'essere in– tr inseca all'uomo e alla società., non già estrins eca. Per i positivisti, il male è male, i.I bene è bene, per b. stessa ragio ne per la qua t_e il giorno non è la notte, e 4 più 4 non fann o 10. Come chi {asserisse che 4 più 4 fanno dieci commetterebbe un error e e non sarebb e creduto; così chi offende il prossimo, chi calunnia, chi uccide, commette una colpa, e incontra il biasimo e la resistenza de' suoi simili. Fondamento della Morale sono - come ammette lo stesso Talamo - le condizion i essen1.iali delln. conYivenza fra gli uomini, o come diceva,110 gli an tichi teologi, la natura ragione,·ole ; e se è così, che bisogno c'è di h'arre in campo la volontà di Dio, che nessuno conosce, benchè tutti ne parlino e ciascuno se l'acconci a suo modo 1 .... Nè si pot rebbe dire che il riferire alla ·volontà di Dio le norme di condotta, che noi ricaviamo dalle esigenze della convivenza, so– ciale, se pur uon giova, per lo meno non può nuocere. Nuoce anzi moltissimo, perchP impedisce alla :Morale di pro– gredire, a misura che progredisce la tecnica socinJe. Ognuno può v_edere che oggi chi si oppone alla moraliz7.azione dei rapporti familiali è la Chiei1a., che si ostina a sostenere l'in– dissolubili tà del vincolo mat rimon iale e la potestà eccessi,·a. del– l'uomo sulla donna, dei genitori sui figli. E poi la. rnlont..\ dì Dio si presta a strane interpr etazìoni: e quelli che si erigono a suoi intcrpetri la fanno spesso sen-ire ai loro fini. La Morale insegnata da' teologi ci ammonisce. Essa è divenuta a forr.a di distinzioni e di accorte sott igliezze, non più, quale fu de– finitn, assicur:ttrice della giustizia, ma addirit tura il contrario ., Ms1curatrice dell'ingiustizia >. Io ho citato' in Pro' e contro i l SociaUsmo, l'opera di un teo– logo cat tolico della fine del secolo passnto, il P. Antoin e (1'eologia Morale, trad . it. Venezia.1776) e credo utile riprodurre qui il q11adro della Morale cristiana tracciato con le paro le stes.se del teologo fran cese. ·-li<-• , Un:\ delle massime fondam entali della Morale teologie.1. se– condo il P. Antoine, è la seguente: La vita è un dono della, diri– nità.; e !'nomo non ha dritto di togliersela. Il suicidio è intrinsec a.– mente illecito, anzi perfino l'esporre la Yita a circostanze da cui possa. deriYare la morte, « naviga-re in mari famosi per le loro }Jrocelle , _ (( Ma non si dice da' teologi che l'operaio debba rifiutarsi ad
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