Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899
206 RlVIS'fA CRl'flCA DEL SOCI.H,IS~IO il suo scopo qnasi immediato, raggiun gibile al più presto con me,,.zi evidentemente misurati al fine. Il lavorio lento, non appariscente, prodotto dalla nosb-a propa. ganda negli uomini e nelle cose degli ambienti feudali e semifeu• .-bJi, non si percepif'tcee, invece di ricordare che non si può perce• pire, come I' esperienza e la scienza insegnano, e che nella storia 11:ttnrale come nella st,.wia umana i grandi risultati 6uali di tra.sfor. m:tzione radical e non li percepiscono mai gli attori, ma si rivelano soltanto agli SJ)ettato ri lontani, a grande distanza cronologica. ne• g-liiamo kt efficacia della prOJ)Ogandasocialista, ·J)er una specie di sillogismo incosciente, che suonerebbe oress·a, poco così: Ogni atto umano per essere utile deve avere un fine raggiungibile; la propa• .rtri>ida, socialista negl-i ambient.i feudali e scmifeudah, non raggiun!./1' nessun fine ; dunque è inutile . A drire for1.aa questo ragionam ento · incosciente, teleologico, contribuisce non poco il tempera.mento fiacco e impulsivo, che si e~aurisce presto e non ha la forza di rassegnarsi a un grande in• tervallo tra i mezzi, che si adoperano, e la meta, a cui si aspira. Dissi che l'obbiezione degli avversa.rii contro l'utilità della pro– pngrinda socialistn, in certi ambienti qualche volta è accettata. dai 11ostricompagni. Questi veramente non pensa.nodi gettar e tra i fer– r:wecchi il socialismo; ma in fondo in fondo, se si realiziassero con tutte le conseguenze logiche le loro idee, si otterrebb e il risultato, che desiderano i nostri avveraari. Le belle idee smagliant i, i rigiili principii del socialismo, dicono questi nostri compagni, donebbero essere bene immagazzinati e custoditi a doppia chiave nelle nostre menti; prima, di peusare alla loro diffusione, c'è da fare altro }Jer un buon peizo : h coscienza socialista, ,,erri\.quando ha da Yenire, o meglio, come ha scritto uno dei }Jiù colti socialisti siciliani, R.<ti· mondo Guardione, verrebbe dopo, cioè dopo che noi con ima asso· luta libertà di tattica avremo tentato di strappa re delle riformeper migliorare "l'ambientee mettere qualche cosa nel desco del contadino. O credono proprio i socialisti, che la pensano come il mio buon 1:unicoGuardione, che le attiv#à pili immediate e coiicrefc, i liiBO!Jnl urgenti e reali delle masse a9ricole siano stati sacrificati da noi alle 1.:aglte idealità lontane, al}li enfllsiasmi generosi, alta mistica contem– plazione delle società future ? Io e tanti altri miei comp.c<tgni dell'isola e del continente ita· \inno, all'infuori dell'alleanza sistematica e confusionaria coi part iti affini, i qurili del resto_nella massima part e d'It alia. sono ancora nella mente di Dio, e chi sa quanto vi rimarranno ancora, abbiamo sempre ritenuto utili tutte le forme d' organizzazione, non la sola elettorale; abbiamo proprio, e nel pensiero e nei fatti, superato il periodo della intran sigenz..'l. più o meno arcaica, facendo uso d_a tempo di una libertà di t..<ttticacosi. larga da soddisfare tutte le es1- gr nze d'una lotta politica moderna ed eleYat.t. Sicchè, vokndo tro– Y:l.reuna qualsiasi base non fantastica. alle sfuriate ·contro i ferri-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy