Rivista Critica del Socialismo - fasc 3 - mar. 1899

PERCHÈ E COllE SONOSOCIALIST .\ 205 conomico-sociale assai più ostile n.lle sue ribellion i pr:Ltiche e iclenli che non sia. l'ambiente moderno rir.:1:ictto:dia. nostra propagnndn. Il 1mmgone che sorge dalla :itoria., e non dal nostro ce1Tello per cornoditt\ nostra, tra il partito socialista internazionale d"oggi e l'embrione della borghesi:i, sene non solo a giustificar e In,nostra posi1.1onein seno n.lln. grande industria capitalisticn, ma ad ammo– nirci, con l'autoriti\. severa della sto ria, che abbiamo U do\·ere di non sillogi1. 1 . .'1.re tropJ)') sulla recetti\·ità o refrat tarietà. di un dato terr eno per deciderci a portarn le nostre idee. Sappiamo bene che i fatti economici indispeusabili per la pill rudimenta le delle orga niz1.azicrni socia.listiche, non si creano col desi– derio; ma sappiamo pure, e lo sanno anche i Jlii1 coscienti e i pill onesti tra i nostri avversarii, che le lotte aspre e lunghe dei par– titi politici pass. 'l.ti, prima che essi fossero arrivati alla virilit:l, non furono inutili. Se prtssioni e illusitini ai rnria na,tm,\ e origine non offuscas– sero la. realtl. storie..'\,nessuno sosterrebbe In tesi capitale dei nostri an-ers..1rii contro di noi, cioè che è utopistico e pa1.zesco prcdic..'lrc il Socialismo in mezzo ngli nn:l.lfabcti e ai sern . An ebbero nspet– tato un bel pezzo i borghesi d'oggi ad avere il dominio del vecchio e del UU0\ '0 mondo, se i loro antenati, piccoli arti giani di corpo– razioni, e \"enditori ambu lanti e merciaioli, e ser\'i della. gleba a– Yessero dovuto, per incominciar la lotta, ar marsi della raffinate,:zn. JJsichica e del patri monio scientifico dei loro padroni e dei ruderi del loro feudo di.strutto o ridotto a una. plÙ'iLreminiscen1.J1. L'obbiezione in apparenz..'\ grave, a.ccettat..'l.qualche YOlt.'1. :mche da.i nostri compagni, contro la possibilità e l'util it:l.della nostra pro– pnganda in certi ambienti, dipende· in buona part e da una illusione generale della. nostra specie - illusione spenta solo per mct:.\ in quest"ultimo scorcio di secolo nei cen 1 elli più evoluti, perchè l'altr a met:.\ rimane ancora viva in quasi tutti i cervelli. A misw·a.che negli ultimi decennii si è andata acquistnndo e intensificando la coscie1w,.'\. dei Yeri pmcessi, per cui si sono formate lo cose, da.Ila.prima mo– lecola inorganica alle complesse trnsformnr.ioni sociali umane, legate COili intimamente da un lato coi fenomeni fisici e da.li ' altro colle funzioni psichiche creantisi nel tempo, si è distrutta in noi una part e della vecchia illusione antropo morfic.'l, per cui tutto :1ell'011i\·erso si r.1·edem }Jreconcetta to e preordinato acl un fine: ma inconscien– temente ne riman e un· n.ltra part e molto viva ancora ,.riguardante l'uomo, non pii, nei suoi rapporti genetici, come specie, bensì nei suoi rnpJJOrti sociali. Ui siamo rassegnati e abitua,ti pilLo meno se– rem11H:nto a pensare che la natura non ha fini da. rispetta re e nes– sun pensiero entra. in nessun modo nella. trama ininterrothi delle sue trasformazioni; ci sia.mo pure in teoria rasseg,iati a pensar e che tutti i feJtomeni sociali della nosfra specie hanno un anda re cosi fatale come quello degli astri ; ma. in prat ica, per l'antl'Opomorfismo ancora, VÌ\'O nel nostro sangue, pretend iamo che ogni azione abbia

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