Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899
BUJLJOGRAFIE 191 collettivo e l'an ima. collettiva dei popoli civili, ohe è già diveuuta quasi impossibile in Europa la guerra di conquista, ohe oramai ritengonsi ma– dornali sofismi gli argumenti dei guerrafondai, ohe se l'ordine interno non l>asnsulla giust izia, vi è perioolo di guerra, non solo civile, ma anche in– ternnr.ionale (tante proposizioni, altrettanti capitoli ), ohe infìue non vi è pace duratura senza giust.izia. Nella prima parte l'autore si oocupa delle presenti oondizioni d'Italia, e fa una critica a fo!ldOdel sistema tributario, e della legislazione in ge– nerale, dimostrando ohe essa parteggia pd rioc('Icontro il povero, stimma– tiz,m l'incoscienza della classe dirigente e la sua ostilità alle giuste ed utili riforme e dimostra. che i dirigenti non possono essere difesi contro il malcontento popolare dalla reazione, nè da' loro giornalisti, nè dalla ,~m– pra d'elettori, nè dai preti, nè dall'esercito. Conclude illustra.ndo il motto di Cavour: o riforme o guerra civile. Il \ib1·0è scritto eon grande chiarezza d'idee od efficacia di stile e se l'autore non avesse promesso ohe egli disapprova il Collettivismo, vuol ir.antenuta la proprietà privata, e considera la propaganda oollettivistioa come una delle eause delle recenti sommosse popolari - sommosse che egli riprova per le solite ragioni, fra cni questa ohe e ogni azione incon– sulta provoca la reazione inconsulta • - si potrebbe credere scritto da un socialista.. Speoialment.e notevole è _il cap. 3., dove si dimost r<1. a lungo r.he la legge non è eguale per tutti. Nel nostro Codice Civile, vi è l'aoourata oodifioaziono della proprietà, non vi è ancora la codificazione del lavoro. Qli 01·dinamenti riguardanti la 1iroprietà sono sta.ti e por~ati alla più alta perfe.i:ione, nel mentre che i dritti delle persone e del lavoro sono quasi in nessun modo considerati • (Ni~ti Salvioli). Visono nel Codice le regole ~r la locazione delle case, non (?) per la locazione del!e opere, nè per il pagamento delle mercedi. Non vi è alcun eowpenso per le migli()rie del fondo, se il colono deve abbandonarlo. (Gianturoo ), Si sono permessi e si permettono patti colonici iniqui , come la ri– nuncia a.i r.asi fortuiti orJinarii e stra.ordinarii, una vera enormità (Di Rudini ). Anche il Codice di Commercio tratta oon particolare predilezione i forti : contiene le regole che il commercio, specie il grande commercio, si è venuto creando per proteggere i proprii interessi; si èsubordinat.o l'in – tere:ise di tutt'i cittadini che rioorrnno alle imprese commerciali per nu– tri1'Si, per vestirsi, per assicurarsi, per far fruttare i prop'Hi risparmii, a quello dei commercianti che cercano per professione di speculare sui bisogni della propria clientela, si sono consacratedelle <Joperchierie (Vivante ). li Codice penale è crudele per i piccoli reati, indulgente per i gross i. Il Codice Zanardelliano ha portato la pena per il furto qualificato a S anni di reolusis>ne,e per l'oltraggio al pudore a 2 anni e mezzo. L'onore d'una ra– gazza povera vale meno di una borsa di lire fiammanti. e Tutto il codice è in favore del ricoo contro il povero • (Ellero ). E cosi seguitando. E questi sono fatti, e da questi fatti si generano le sommosse, non dalle discussioni intorno al Collettivismo, ed in gentirale da.gli ideali del Socialismo. L. M.
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