Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899
BlBf,10 :11.-\flE 189 (Oapiial. I. pag. 2-27), il Marx dimostra in modo'magistraleoome avvenga la e intensificazione • del lnvor9, per effetto della dirniuu zione deila sua durata. 1° Pt!r legge naturaleev'i.:l.ente la capacità d'azione di ogni for.ta animale è in ragione inversa. del t:.empo durante il quale essa agisce, per cui, entro certi limiti, si guadagna in effioaoia oiò ohe si perde in durata. 2° Il raccorciamento de\l11,giornatJ\ dà una enorme impulsione allo sviluppo rueeeanioo, all'economia delle spese, specialmente per la materia prima, per oui si oostringe l'operaio a condensare grandemente il suo lavoro. clò che sarebbe impossibile senza il raoooroiamento (Capital, ]. pag. l77J. Gli è a questo punto che il Grazindel. preso nella sua !'tessa n:te dalla dialettica marxista, si attacca all'nffermazionP. ohe la maggiore inten– sità divenendo patrimonioaoquisito delle nuove generazioni, non entra più. in linea di computo .Ma il Grazia.dei non osserva che oiè,che determina il valore reoiprooo di due giornate di lavoro, ad epoche divl:lrse, resta. pur sempre, ac– canto alla durat.,, la diversa intensità. Se :Uarx serisse: - Ove il lavoro raggiunges!'e in tutte le industr:e di .un paese lo stes!'O grado superiore d'intensità, questo diverrebbe il grado d'intensità ordinario del lavoro nazionale, e cesserebbe di entrare in linen di computo (lapifal. I. pag. 22G voi. 2). - sarebbe interpretarlo fa.lsa– meute, qua ndo non si comprendesse che l'intensità non entra più in J;nea <lì computo per rispetto al valore proporzionale. delle merci cosi prodotte . ma non per rispetto al ,,aJore intensh,o di ogni glorn~ta considerata da sola e relativamente a gioi-natP di minore o maggiore in tensità di epoche diverse. 'rant'è vero ohe C. :Marx soggiunge subito: Nondimeno, anche in questo caso, i gradi della intensità. media del lavoro resterebbero differenti presso le diverse nazioni, e modificherebbero cosi la legge del valore nella sna applicazione internazionale, 111. giornata di lavoro più int:.ensadi nlla uaziolle oreando più valore ed esprimendosi in maggior moneta che la gior– uata meno intensa dell'altra. (Capitai. I. pag. 2'2G,voi. 2). Infine, come è noto a tatti, l'economia oapitalistica è caratterizzata dal fatto ohe \a introduzione delle macchine e lo svilup90 relativo della. grande industria, pure aumentando l'intensità del lavoro 1 e quindi il va– lore della for.ta -lavoro. diminu isce, per unità di prodotto, in mnggiore pro• porv.ione il numero degli operai necessari i. Perciò riesce molto strano - ma ist1"11ttivo- ohe un eoonomi!'ta, come il Grav.iadei, non sappia spie– garsi pel'oliè il prezzo dei prodotti specialmente industdnli tenda costan – temente a diminuire. Ma del re~to tale obbiezione ferirebLe ben più. il sintomatico a.omento del salar io con conseguente aumento del profitto, com'è lumeggiat o dal Graziadei, cioè senza. uessun nitro correttivo ohe ne spiegh i la.Yera portata. Esamineremo, per ultimo, la seguente affermai:ione del Graziadei : Quando oo\la riduzione della giornata, a salario costante, la nuova pro– duttività è minore dell'antica., diminuendo il profitto, il risult.1to non è JÙÌ. concilia.bile coll'interesse dei capitalisti. (pag. 1-19/. Ora. secondo la teoria marx ista. del profitto, oii, non~ esi.tto, anzi può cc:lare nn gravi~simo errore. Infatti diminuendo la durata del la,·oro, diminuisce la quantità del capitale cost.'lnte impegnata., in segnito a minore spesa di illuminazione. di cnrlx>ne, minore connsumo di macchine, ecc., metrSe la magiore inten-
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