Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899

818(,IOfòRA~'lE 187 La Produzione Capitalistica , A. Graziadei - Bocca, 1899. Il lihro reeentemente pubblicato dal prof. A. GrAziadei. sia perohè da. gran tempo annunziato, sia per le questioni economiche che doveva sol– levare, era atteso da tutti, e specialmente dai veri marxisti, come una bat– taglia seria, per quanto vi, •a.ce , contr~ la teoria marxista tlel valore. L'analisi breve che ne faremo dimostrerà all'evidenza che la viva aspet– bzione fu completamente dehtSa per quanto flir riferi.~ee ad una pretesa Mnfutnzione della tt!oria del valore di C. Marx; nondimeno il libro con• tiene materiali statistici molto su~gestivi ed importanti ove venissero completati non altre ricerche. come diremo in seguito. Il primo equivoco in cui cade il Oraziadei oonsiste nel voler confon– dere insieme la plu~valenza e,l il profittn, cose ohe secondo Marx deb– bonv essere separate l'una dall'altra, poiohè appartengono ad un ordine affatto diverso di ricerche teoretiche e storiche . In verità per Marx la plus – valenza si verifica sempre, ed in ogni economia. so~iale, allorchè la forza– lavoro ries<.1ea produrre più del proprio manknimento, mentre il profittCI Mrrisponde a.d economie sociali caratteristiche. In fatti p1 ·ima.si ha !ltorica– mente il valore indiv iduale di ogni prodotto, poi il valore di mercato col pareggiamento del saggio del profitto di una sola industria, infine il sag • gio medio universale del profitto nella fase evolutiva. superiore del\' econo– mia capita listica col correlativo prezzo di produzione. - E ciò doveva scorgersi specialmente dal Grazia.dei, che tin dal 1894 nella e Critica Sociale~ stabiliva che anche l'evo luzione storica doveva. a– vere il suo riflesso nelle teorie economiche, le qua.li non dovevano essere in conclnsìone che il riflesso delle trasformazioni della economia nel oam– po del pensiero. Ma deve il G1·aziadei prende un g-ra.nchio davvero oolossale, e che può dirsi incomprensibile, gli è quando afferma con strana sicurezza. che il sistema marxista. si basa sulla grandezza immutabile del Sd.lario. E ciò diventa pill strano ancora quand() egli cita in appoggio delle frasi di C. Marx ricavate da.I 1. Volume del Ca.pitale, le q11a.li appunto dovrebbero renderlo almeno più guardin~o nelle sue affermazioni. (Vedi pag. 23 nota 1 della. Produz ione Capitalistica) se non le aYesse riprodotte solo in parte. Infatti nella teoria marxista il sala.rio rappresenta il valore della merce forza-lavoro. Questa, se come merce è misurata dal valore delle sus – sistenze necessai·ie al suo mante nimento, presenta però dei tratti che la distinguono da qualsia.si altra merce. Il valore della forza-lavoro, secondo Marx, è formato da due elementi: l'uno puramente fisico, l'1dtro storico– sociale. Il limite inferiore è quello fisico; il superiore è conJizionato dal modo di. vivere tradizionale, o meglio dalla soddisfazione di certi bisogni nascenti dalle oondizioni sociali in cui vivono gli operai, e quindi varia – bili a seconda .delle trasformazion i eoonomiche. Invero paragomrndo il valore della for.:a-lavoro nei dive rsi paesi, op– pure nello stesso paese a. differenti epoche, si trova che esso non è di una grandezza fissa, ma di una grandez za molto varia.bile, auohe supponendo che il ,,aJore delle altre merci sia rimasto costante. (V. pag. 621 Devenir Sociale 1800. Scritto di C. Marx). Di più il Marx constata. che il salari.o reale etfet.tivo è più alto nei paesi in cui domina la grnade industria., che nei paesi in cui questa. sboccia appena. Nondime n() egli afferma. ohe il ~ salario relati-va • cioè quello che stabilisce In pos:zione dell'operaio di

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