Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899
EX!l!CO :U.\LATKff.\ COATTO CO)IUXE 169 di ruttlfattori, aveva.no voluto colpire una vera e propria associa– zione politica. Nel 1896, essendo prescritta la pena, i\Ialatesta potè rientrar~ in Italia. An1lò a stabilirsi in Ancona; e vi fondò il giornale l'Agi – ta.eione, che ebbe non pjccpla fortuna . .!)opo pochi mesi però egli, e i suoi amici, redattori e amministrato ri del giornale, vennero ar– restati e processati ancora per ass_ociazione a delinquere, e, suhor– cli-natamente, per associazione a scopo sedizioso. I magistrat i però lo assolvettero dalla più grave imput.azione,proclo.mandoue esemplare la condotta privata, e rilevando dagli stessi rapporti deHa polizia, che la sua 1>resenza ad Ancona a,•eva fatto cessare gli attenta ti violenti e le risse solite ad avvenire tra repubblicani e socialisti. Il Pubblico 'Ministero appellò; e perdette: ricorse in Cassazione e il suo ricorso fu rigettato, wit./i srorn, direbbero .gl' inglesi, cioè con una buona tiratina di orecchi per il magistra.to ricorrente. (Esten• sore della sentenza della Cassar.ione fu il Lucchini). Ciò non ostante, il Malatesta. passava dalle carceri d'Ancona a.ll' isoln.d'CT::itica, - come roattoro,m,ne. Gli si negava perfi110,e gli si nega tuttavia - di emigrare all'estero. In ogui altro paese civile un fatto simile avrebbe provocato una }Jrotesta di tutti gli uomini onesti di ogni opinione politica. In Itali a non si è levata finora, nè nella stampa, nè dalla tribuna parlamentare, una voce autorevole a stimmatizzarlo. La seguente lettera, scritta. da Enrico Malatestl .l.nd un amico qualche g10rno prima del trasferimento ad Ustica, dipinge l'uomo. Mi prendo la libertà di trascriverla sell'.,/.lt , il consenso dell'autore . « Sto bene in salute, ma molto seccato, perchè questo è un « ambiente che più si conosce e più si trova insopportabil e. Quelli « che lo fimno tale non sono le Guardie di P. S., le quali, a dir , vero, non danno •noia a nessuno, ma i coatti ste;.si ·- intendo i « coatti comuni. Dei 12 soldi che passa loro il governo ne spen– « dono 3 o 4 per mangiare (tu comprendi come) ed il resto rn in « mano agli usurai, i quali forniscon loro di tanto in tanto qualche « lira per prendere delle solP-nnissimesbornie. Gli usurai sono essi (( stessi cOatti od ex-coatti: presta,no una lira e si fan dare tin dal– • l'indomani 2 soldi al giorno per 12 giorni. Se fai il conto vedrai « che interesse pigliano. Qualche cosa come il 1000 °[ 0 all'a nno ! A « questo si aggiunge la camorra sul gioco e in ogni specie di tran- 1: sazione commcrci!tle. « E bi!!!ogna vedere e star r.itti, perchè qualunque protesta atti – • rerebbe l'intervento dell'autorità, e quindi provocherebbe l'invio « a Gavi dei camorristi e forse anche delle vittime della cttmorra. , E G:~vi è tal luogo di tortu re, ch'io non vorrei contribuire a man– < darci neppure il peggioro assassino. « E poi tutti i momenti avvengono omicidi e ferimenti : spesso • per futili questioni da briachi e più spesso per questioni di giuoco « e per ril'alità. di camorra.. E se si tra.tta di Na1>0letani e Sici-
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