Rivista Critica del Socialismo - fasc 2 - feb. 1899

UN'i~CIIIESTA SO1.L.\ COOPERAZIONE 165 SecondQ il sig. Fonta.ine, nel gruppo delle 27 Associazioni che -si rifiuta.ntno ad accetta.re ausiliari - (esse non ne hanno presoc he 4 nel 1895), - il numero de' soci era di 1152, per 2,600,000 lire di affari (di cui L. 167,000 per lo Stato) con un utile di 30,000 lire. cioè circa 26 lire per cooperatore all'anno. Nel gruppo, dove gli ausiliarii non partecipavano agli utili, ogni socio prese 587 lire l'anno per sua f!UOta di utili'. 8ecoudo lo stesso Fontaine : « Le fabbriche cooperati,·e pre– -sentano , nell'insieme del loro peÌ'sonale, un'irr egola rità di lavoro nn po' maggiore di quella delle fabbriche ordinarie; l'irregolarità è considerevole per gli ausiliarii : invece i soci godono una co– ,stanza di occup:tzione notevolmente superiore a quella della media -0.egl i operai francesi. In altri termini, l'a lea delta disoccupar.ione è riport ata. sugli ausiliarii , . [noi tre, l'osservazione impar-1,iale dell'Office dii 1'ravail gli per– mette di dire che, ~eneralmente, la cooperazione produttiva tende per mezzo dell'istituzione degli ausiliarii, e nella sua evoluzione ,ordinaria, (L rùxmoscere il salariato, che essa pretendeva sopvri– mere. Vi erano, a. Pal'igi, 30 Cooperative di prnduzione, nel '1881; 51, nel 1983; 71, nel 1885; 84, nel !895; 92, nel 1897. [I sig. i\ioron pensa che la causa. principale degli insuccessi o -dei successi delle Cooperative di produzione risiede nella scelta, cattirn. o buona. de' loro gerenti. E anche questa l'opinione di uno specialista., .E. Brelay, che ha pubblicato un nuovo opuscolo ~ulla questione - a proposito specialmente dell'A.ssooiazione de' bott.ti di Jiforlaix (1). Cinquant'a.nni fa, i pastori eva11gelici inglesi -attribuimno gl'insuo.:ces5idella Cooperazione ali' immoralità degli opera.i. Senza nega.re l'influenza. della moralità e della direzione sulla. vifa.lità delle Associar.ioni operaie di }lroduzione, noi pensiamo, con la maggiom.nr.a.degl' interessati, che le cause dei loro insuccessi sono soprat.tutto orgauidrn, di ordine economico. E perciò noi pre– -eonizziamo, in Cooperazione, il metodo.neo-cooperativo, basato sulla Cooperazione di distribuzione. Ma in questo caso - ·ed è il caso dei W!wlesales (magar.zini·cooperativi a.Il' ingrosso della. Beozia. e -dell' fnghilterra.) - noi non abbiamo piit da fare con Cooperative autonome di produzione, ma con laboratorii cooperativi. Sotto il punto di vista socialista, - e pratico anche - questo è immen– ,samente più scientitico e più interessante di quello. A.. D. B.lNCEL. (l) f.As Sociéi,é.~·ouvriùes de Prodùclioii, 4·1 p., edizione della Ré~ {onne Sociale, Paris.

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